Politica

Vaticano, Zuppi vuole far fuori Parolin? Dietro la lite il "Trono di Pietro"

Di Giuseppe Vatinno

La guerra dei cardinali

Anche sul PNRR e sui rapporti con il governo Meloni Zuppi esterna quasi giornalmente e ormai tratta direttamente con la cattolicissima Giorgia Meloni.

Parolin (68) è una persona completamente diversa da Zuppi.

Vicentino, introverso, a 14 anni è entrato in seminario e ha svolto sempre il suo servizio presso la diplomazia della Santa Sede.

È stato nunzio apostolico in Nigeria e Messico, successivamente in Venezuela, quindi Africa ed America del Sud nel suo curriculum, il centro della nuova evangelizzazione. Terre difficili in cui si è comportato con sapienza.

Ha collaborato con il potente cardinal Tarciso Bertone che ha sostituito poi nel ruolo di Segretario di Stato vaticano e cioè quello che politicamente sarebbe un Primo Ministro.

È considerato un conservatore, anche se illuminato su alcuni temi; ad esempio, sulla questione del matrimonio omosessuale ha commentato –a suo tempo- la legalizzazione irlandese come “una sconfitta per l’umanità”. Più volte ha fatto riferimento all’ “hybris” dell’umanità che è caratterizzata da “una tracotanza violenta di chi vuole equipararsi a Dio”.

Sul dibattuto tema del matrimonio dei preti è stato invece possibilista, anche per contenere il calo delle vocazioni.

In questa fase Papa Francesco -ormai vecchio e provato dagli acciacchi- vede come un suo possibile successore, oltretutto dopo tanti anni, un italiano.

Il cardinal Zuppi è in prima linea ma anche Parolin non starà certo con le mani in mano. Anche lui è molto vicino a Francesco, che altrimenti non lo avrebbe lasciato alla guida del governo vaticano.

Chi lo conosce bene ci dice che il cardinale veneto è “sorpreso” per l’iperattività di Zuppi, ma nel linguaggio felpato e ampiamente vellutato della diplomazia “sorpreso” significa sostanzialmente “molto irritato”.

Infatti i continui sconfinamenti di campo di Zuppi lo hanno reso un Segretario di Stato de facto di quello ufficiale.

C’è ancora da capire quanto Francesco sia stato consenziente o abbia solo “subìto” l’irruenza del dinamico presule romano.

Vedremo come andrà a finire ma la “guerra dei Cardinali” è solo agli inizi.