Politica
Vittorio Feltri su utero in affitto: "La mamma non può essere sostituita"
Il direttore di Libero ripercorre la propria infanzia da orfano e si espone sul tema che tiene banco da giorni
Vittorio Feltri senza freni sull'utero in affitto: "La mamma non può essere sostituita"
Non risparmia l'ironia, Vittorio Feltri, anche sul tema dell'utero in affitto. Come riporta Secolo d'Italia, proprio su Libero prende posizione: “Una mamma che ha concepito un bimbo per conto terzi, una volta partorito, deve consegnarlo ai committenti. Ma siamo sicuri che il bebè sia contento di abbandonare chi lo ha generato, e siamo altresì sicuri che la donna in questione non soffra a privarsi della creatura che ha tenuto in grembo per nove mesi? Queste non sono domande retoriche, bensì riflettono dubbi da non sottovalutare…” si chiede Feltri, che precisa di non avere nulla contro gli omosessuali, anzi. Però… “Se il piccino finisce a una coppia di gay si solleva un dubbio. Non ci viene il sospetto che egli si trovi a disagio avendo due padri e neanche una mamma? Io non ho certezze e non ho nulla contro le coppie di omosessuali che gradiscano allevare un erede. Anzi, li capisco. Avere una culla piena scalda il cuore. Ma per spiegarmi meglio sono costretto a citarmi…”.
“Io sono rimasto orfano del mio babbo quando avevo sei anni. Mi rimase solo la mamma che dovendo mantenere tre figli fu costretta a lavorare da mattina a sera. Inevitabile. Ebbene se all’improvviso avessi avuto due genitrici (il lesbismo non c’entra) non sarei affatto stato contento. La seconda, cioè quella arrivata in sostituzione del papà, non l’avrei gradita…” scrive Feltri.