Politica

Zelensky, la disperata solitudine del 'numero uno', tra finzione e realtà

Di Paolo Diodati

A quasi un anno dall'attacco di Putin all'Ucraina, il ridestato Berlusconi mette a fuoco l'unica soluzione possibile per farla cessare


Conclusione: penso che Zelensky, al contrario di quello che sostiene Angelo Panebianco, sia presso il suo popolo, più odiato di quanto non lo sia Putin in Russia. Popoli sovrani? Servitore del Popolo? Si sa che in Italia, se non ricordo male, circa il 57% è contrario all'invio di armi e soldi. E la percentuale certamente aumenterà di mese in mese, comportando un calo di consensi per "il nostro" Premier. Un buon consiglio per farglieli recuperare. Il famoso critico musicale e letterario Quirino Principe ha parlato chiaro che più non si può: "Non guarderò il Festival. I Maneskin, insulto all'arte. Penoso Zelensky al Festival".

Con il pugno a stomaco, occhi e orecchie per chi, avendo le idee di Principe, vorrà comunque vedere il Festival, la Meloni sarà ancora più considerata amica da Zelensky. Per esserlo ancora di più dovrebbe far trasmettere da RAI 1 i 49 episodi della serie Il servitore del popolo e poi anche il film. Magari subito dopo l'appello al festival. Otterrebbe due risultati: la soddisfazione di salire al primo posto negli attestati di stima e riconoscenza del fu Servitore del Popolo e di far aumentare enormemente la percentuale degli italiani contrari alla guerra. Perché risulterebbe evidente che l'eccessiva rapidità nel passaggio dalla finzione alla realtà e la sovrapposizione finzione-realtà, ha fatto del Servitore del popolo ucraino un caso d'interesse psichiatrico.