Pillole d'Europa

FONDI E PROGETTI PER ARTEMIS, SANITA’ E STRATEGIE EUROPEE, SPRECO ALIMENTARE

Boschiero Cinzia

PER STARE MEGLIO COME CITTADINI  EUROPEI  E  CONOSCERE DIRITTI E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI 

In questa rubrica notizie flash sulle normative europee e internazionali, notizie internazionali ed europee utili e pratiche per la vita di tutti i giorni. E’ attivo  un servizio di “A domanda, risposta” su bandi, agevolazioni, finanziamenti europei , borse di studio e di ricerca nazionali, regionali e locali per i lettori di Affaritaliani. Per richieste di informazioni sui bandi scrivete a cinziaboschiero@gmail.com – oppure alla  e-mail: dialogoconleuropa@gmail.com

Domanda: ci sono poche informazioni su Artemis, partecipa l’Unione europea? Luciana Guppisco

Risposta: sì.  Il programma Artemis della NASA ha l’obiettivo di riportare l’esplorazione spaziale umana oltre l’atmosfera terrestre. La missione, il cui nome è ispirato ad Artemide, dea greca e sorella gemella di Apollo, si basa su un gigantesco vettore chiamato SLS (Space Launch System) che trasporta la capsula Orion composta da un Modulo di Comando ed uno di Servizio come era la capsula Apollo. Il modulo di servizio di Orion è stato realizzato dall’Agenzia Spaziale Europea, con un importante partecipazione dell’industria italiana: Thales Alenia Space ne ha infatti curato per l’ESA la struttura e i sottosistemi critici del modulo, compresa la protezione dai micrometeoriti e il controllo termico. Tutte parti fondamentali per garantire le condizioni vitali e di sicurezza per gli equipaggi che parteciperanno alle future missioni del programma Artemis. ArgoMoon è un cubesat che misura 20x30x10 centimetri e pesa circa 14 chili. Ideato e realizzato su commissione dell’Agenzia Spaziale Italiana dalla società Argotec di Torino, sarà lanciato con Artemis 1, la prima missione del nuovo lanciatore americano SLS, che porterà per la prima volta la capsula Orion senza uomini a bordo, intorno alla Luna. Il compito di ArgoMoon sarà quello di fornire alla NASA le immagini significative a conferma della corretta esecuzione delle operazioni del vettore SLS, che al momento del rilascio dei cubesat non potrà inviare segnali verso Terra. ArgoMoon completerà le operazioni di puntamento attraverso l’utilizzo di un software per la navigazione autonoma e per le manovre orbitali di rientro sulla Terra e di fine vita. Altra finalità tutta italiana sarà quella di validare tecnologie per applicazioni su nanosatelliti ed in particolare sui sistemi di telecomunicazione e di controllo di assetto e orbitale nello spazio profondo, nonché la resistenza di componenti e unità alle radiazioni tipiche di questi ambienti. Nonostante il volume ridotto, sono racchiuse dentro ArgoMoon le stesse capacità di un satellite dalle grandi dimensioni con sottosistemi miniaturizzati tecnologicamente avanzati, capaci di resistere alle difficili condizioni dello spazio profondo. L'ESA ha stipulato un contratto e sta supervisionando lo sviluppo del Modulo di servizio europeo, che fornisce aria, elettricità e propulsione. Proprio come una locomotiva traina le carrozze passeggeri e fornisce energia, il modulo di servizio europeo alimenterà l'Orion Crew Module fino a destinazione e ritorno sulla Terra. L'ESA sta fornendo il modulo di servizio europeo in collaborazione con il suo appaltatore principale Airbus. Questa è l'unica navicella spaziale attualmente in grado di effettuare voli spaziali con equipaggio e rientrare ad alta velocità sulla Terra dalle vicinanze della Luna.

Domanda: in Italia siamo in perenne campagna elettorale ma sulla Sanità non ci sono linee guida europee che possano essere inserite in programmi elettorali nazionali? Miriam Ferillo

Risposta: certo ci sono Linee guida europee,  La politica sanitaria dell’UE serve quindi a completare le politiche nazionali, a far sì che la protezione della salute sia garantita in tutte le politiche dell'UE e a lavorare per un'Unione della salute più solida. E’ aperto anche un bando europeo ad esempio per un nuovo ciclo di reti tematiche organizzate nel quadro della piattaforma della politica sanitaria dell'UE, con aree e finalità precise ovvero  1) garantire la continuità delle cure e la qualità della vita a tutte le persone affette da HIV/AIDS, epatite virale, tubercolosi (resistente ai farmaci) e infezioni sessualmente trasmissibili, compresa una risposta adattata per i pazienti sfollati dall'Ucraina e per i cittadini dell'UE/SEE; 2) ridurre le disuguaglianze sanitarie: un approccio intersettoriale per i gruppi vulnerabili; 3) salute mentale in tutte le politiche. Le politiche e le azioni dell’Unione europea inoltre in materia di salute pubblica sono intese a: proteggere e migliorare la salute dei cittadini dell’UE,  sostenere la modernizzazione e la digitalizzazione dei sistemi e delle infrastrutture sanitari, migliorare la resilienza dei sistemi sanitari europei, attrezzare i paesi dell'UE per prevenire e affrontare meglio le pandemie future. La questioni sanitarie strategiche sono discusse dai rappresentanti delle autorità nazionali e della Commissione europea in un gruppo di lavoro ad alto livello sulla salute pubblica. All'attuazione della strategia e dei programmi di lavoro annuali dell’UE per la salute pubblica contribuiscono le istituzioni dell’UE, gli Stati membri, le amministrazioni regionali e locali e altri gruppi d’interesse. La direzione generale Salute e sicurezza alimentare (DG SANTE) della Commissione europea sostiene gli  Stati dell'UE nei loro sforzi per proteggere e migliorare la salute dei cittadini e nel garantire l'accessibilità, l'efficacia e la resilienza dei loro sistemi sanitari. Ciò avviene in vari modi, ad esempio attraverso la proposta di atti legislativi, il sostegno finanziario, il coordinamento e l'agevolazione dello scambio di buone pratiche fra paesi dell’UE ed esperti della salute, attività di promozione della salute. C’è il  programma per la salute EU4Health che evidenzia delle priorità di intervento e che cofinanzia progetti volti a migliorare la salute nell'Unione europa, ad affrontare le minacce sanitarie transfrontaliere, a migliorare la disponibilità e l'accessibilità economica dei medicinali, dei dispositivi medici e dei prodotti di rilevanza per le crisi e ad aumentare la resilienza dei sistemi sanitari. Anche altri programmi dell'UE investono nei sistemi sanitari e nella ricerca, nelle infrastrutture o in aspetti più ampi connessi alla salute. In particolare Horizon Europe,  i fondi di coesione europei, e il PNRR.  Abbiamo chiesto al prof. Michele Poerio, presidente di FEDERSPEV, uno dei massimi esperti cosa ne pensa e ci ha detto :” con il nostro Centro Studi, di cui è responsabile il dott. Pietro Gonella  e con il dott.  Stefano Biasioli, APS-Leonida e Segr. di FEDERSPEV,  abbiamo analizzato tutti i programmi elettorali e risulta che abbiano fortemente trascurato il settore sanitario e non discutono neppure, nel corso della campagna elettorale, di sanità, salute e welfare, limitandosi ognuno a richiamare alla memoria gli errori dell’altro, senza farci conoscere come intenderebbero gestire le grandi emergenze sanitarie ed ambientali che stiamo vivendo. Continuano a morire in Italia ed in Europa migliaia di persone ogni mese, alcuni con il virus, altri per il virus, comunque il Covid è pur sempre una concausa dell’aggravamento finale ed i numeri dei decessi sono inaccettabilmente elevatissimi. Nonostante ciò nessuno sembra preoccuparsi dei probabili colpi di coda che la pandemia potrebbe riservarci in autunno, mentre la guardia in questi due ultimi mesi di luglio e agosto si è abbassata eccessivamente. Siccome i politici italiani non hanno utilizzato i fondi del Mes sanitario europeo siamo in affanno e, anche se  il PNRR  dell’agenda Draghi destina importanti risorse economiche alla sanità, risorse, insufficienti per far fronte sia ai nuovi bisogni di salute determinati dalla pandemia che alla drammatica carenza di personale sanitario, soprattutto medico ed infermieristico. Non esiste struttura sanitaria che non sia in affanno per una grave carenza di organico. La sanità/salute, bene pubblico per eccellenza, è stata oggetto di tagli massicci (superiori ai 35 miliardi in 11 anni), di pesanti blocchi nell'assunzione del personale, di contratti collettivi di lavoro varati in ritardo per ben quattro volte, di massicci pensionamenti, senza ricambi (nemmeno numerici) decenti.A ciò si aggiunga il dato numerico relativo a quanto avverrà nei prossimi cinque anni: ben 45mila medici andranno in pensione, un’emorragia che riguarderà sia i medici di famiglia sia i medici ospedalieri. E le previsioni a dieci anni sono ancora peggiori: da oggi al 2028, infatti, andranno in pensione in Italia complessivamente 33.392 medici di base e 47.284 medici ospedalieri, per un totale di 80.676 Di fronte a queste prospettive, pensavamo di trovare proposte innovative nei programmi elettorali italiani prendendo spunto dalla Strategia europea per la Sanità e facendo un corretto ed adeguato  ricorso a fondi europei (quali il Meccanismo europeo di stabilità – Mes) per aumentare il finanziamento al settore, rimozione dei vincoli di accesso agli studi universitari ed alle specializzazioni, ritardo (su base volontaria) del pensionamento; modifiche organizzative e soprattutto una proposta di una revisione completa del servizio sanitario nazionale datato 1978 e invece pare che i nostri politici non si documentino affatto e non si aggiornino a sufficienza e non si raccordino con gli eurodeputati, ma vivano di slogan e programmi senza rispondere ai bisogni reali dei cittadini. Tutti i programmi elettorali italiani sono generici e mancano di una visione sistemica e intanto il Fondo Sanitario Nazionale (FSN) continua a essere largamente insufficiente alla bisogna e che, nel triennio 2022-2024, decrescerà fino al 6,23% del PIL. Tutto ciò a fronte di un minimo necessario pari almeno al 7% del PIL, annuo e costante”. Per questo non si sorprendano i politici italiani se oggi tutti, medici, ricercatori, pazienti e cittadini seguono con più attenzione il lancio di ARTEMIS che almeno ha una rotta ed obiettivi chiari, piuttosto che i loro programmi elettorali.

Domanda: siamo una piccola impresa del settore della ristorazione e facciamo un progetto contro lo spreco alimentare, ci sono dei bandi per noi? Tommaso Salgerio

Risposta: sì.   Nel quadro del Programma europeo per il Mercato Unico (SMP) è stato aperto un invito a presentare proposte finalizzato alla prevenzione dello spreco alimentare. Il bando è rivolto ai settori dell'ospitalità e della ristorazione, in particolare pmi, ed erogherà sovvenzioni a progetti pilota e dimostrativi che sviluppano, testano e dimostrano approcci innovativi nella prevenzione e riduzione degli sprechi alimentari (relativi, ad esempio, all'organizzazione, alla gestione, alla cooperazione intersettoriale, ecc.), comprese innovazioni, sia sociali che tecnologiche. Il settore dell'ospitalità e dei servizi di ristorazione comprende tutti gli operatori del settore alimentare che servono cibo e/o bevande per il consumo immediato fuori casa e presenta diversi sottodomini chiave, come ristoranti, hotel e servizi di ristorazione (assistenza sanitaria, istruzione, mense, trasporti ecc.), sia nel settore pubblico che privato. Con questo bando la Commissione europea è alla ricerca di soluzioni e tecnologie pronte per essere implementate dalle pmi in condizioni prossime al mercato, su scala industriale o commerciale. Le sovvenzioni copriranno diverse attività tese ad integrare la prevenzione dello spreco alimentare in operazioni commerciali quali  previsione della domanda per abbinare domanda e offerta, compreso il coordinamento tra operazioni/dipartimenti (ad es. prenotazioni, acquisti, cucina, trasporti...), approvvigionamento alimentare e pianificazione degli acquisti, operazioni di ristorazione quali cottura, servizio, presentazione del pasto, consumo (rifiuti cucina, scarti di servizio, avanzi di piatti), manipolazione e conservazione degli alimenti, gestione dell'inventario, design del menu, dimensioni delle porzioni, strategia dei prezzi,  progetti per promuovere la consapevolezza dei consumatori (es. poster, schede informative sui tavoli, menu...) e il cambiamento comportamentale (es. dimensioni stoviglie, doggy bag...),  formazione del personale, ridistribuzione delle eccedenze alimentari, monitoraggio e rendicontazione dei rifiuti alimentari. Le sovvenzioni potrebbero coprire anche altri tipi di azioni come l'elaborazione e l'attuazione di linee guida per la prevenzione dei rifiuti alimentari, programmi di monitoraggio dei rifiuti alimentari, materiali di comunicazione, sviluppo di nuovi modelli di business, ecc. Il bando ha un importo totale che ammonta a 2.250.000 euro; ogni progetto che sarà selezionato potrà ottenere una copertura dei costi ammissibili sino al massimo del cinquanta per cento. Le proposte di progetto si possono presentare entro il 20 settembre.