Pillole d'Europa

TUTELA MINORI, CIELO UNICO EUROPEO, AIUTI PER MEDIA E AGRICOLTURA

PER STARE MEGLIO COME CITTADINI EUROPEI E CONOSCERE DIRITTI E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI

Domanda: per la tutela dei minori quali sono i dati e cosa si sta facendo in Unione europea? Maria Ciperno
Risposta:
a livello europeo c’è una “Piattaforma di partecipazione dei minori dell'Unione Europea” e una piattaforma che collega i meccanismi di partecipazione dei minori esistenti a livello locale, nazionale e dell’Unione Europea e coinvolge i minori nei processi decisionali comunitari; c’è pure  una “Rete dell’Unione Europea per i diritti dei minori” che cerca di rafforzare il dialogo e l’apprendimento reciproco tra l’Unione Europea e gli Stati membri sui diritti dei minori; c’è inoltre l'azione dell'Unione Europea sui diritti dei minori con apposite basi giuridiche, politiche e finanziamenti mirati; c’è un “Forum europeo per i diritti dei minori” che si svolge ogni anno per discutere dei diritti dei minori; ci sono progetti cofinanziati dalla Commissione europea per una giustizia a misura di minore e azioni dell'Unione Europea per sostenere sistemi giudiziari che rispettino i diritti e le esigenze dei minori. Si segnala che è stata di recente premiata una inchiesta condotta da media con sede in Germania, Italia, Grecia, Paesi Bassi, Belgio, Irlanda e Regno Unito da cui è emerso che sono almeno 51.433 i minori stranieri non accompagnati scomparsi dopo essere arrivati in Europa tra il 2021 e il 2023. Il premio Daphne europeo è stato istituito con una decisione dell'Ufficio di presidenza del Parlamento europeo nel dicembre 2019 per rendere omaggio a Daphne Caruana Galizia, giornalista investigativa e blogger maltese impegnata nella lotta alla corruzione, assassinata in un attentato con autobomba nel 2017. Quest’anno è stato selezionato il servizio giornalistico “Lost in Europe” che evidenzia l’emergenza per la tutela dei minori, in quanto ha portato alla luce una realtà sconcertante, che  dal 2021, in media, quasi 47 minori sono scomparsi ogni giorno dopo essere arrivati Europa. Di recente poi sono stati presentati i dati di una ricerca di ePolis in cui si dice che i minori rappresentano il due per cento delle vittime di reato in Lombardia, una tendenza stabile nel tempo; e che il 31 per cento delle vittime di violenza sessuale è minore, mentre il sedici per cento delle vittime di rapina ha meno di  diciotto anni. I dati sono stati illustrati a Milano in un evento   promosso dal Garante regionale per i Minori e le Fragilità Riccardo Bettiga, e la ricerca si intitola “Delitti e vittime in Lombardia: uno sguardo statitico” , realizzata da PoliS Lombardia in collaborazione con l’Università degli Studi dell’Insubria di Varese. Ci sono inoltre azioni dell'Unione Europea per garantire che i minori possano orientarsi in sicurezza nell'ambiente digitale e sfruttarne le opportunità di inclusione socio-economica, sanità e istruzione; azioni dell’UE per combattere la povertà, promuovere società a misura di minore, sistemi sanitari e educativi; c’è una “Strategia dell'UE sui diritti dei minori” e una “garanzia europea per l'infanzia”, oltre ad un nuovo quadro strategico globale dell'UE per garantire la tutela dei diritti di tutti i minori e garantire l'accesso ai servizi basilari per i minori vulnerabili; ricordiamo inoltre che il Trattato sull'Unione europea (TUE) impone all'Unione europea l'obbligo di promuovere la protezione dei diritti del minore. Ogni Stato membro dell'Unione Europea ha designato un coordinatore per la garanzia dell'infanzia, responsabile dell'elaborazione di piani d'azione nazionali fino al 2030; l'Unione europea è impegnata anche in un'azione coordinata per porre fine al lavoro minorile, integrando questo obiettivo nella sua strategia globale per eliminare il lavoro forzato minorile a livello globale. I minori sono particolarmente vulnerabili alla tratta di esseri umani, specialmente a causa di povertà, violenza e discriminazione e la Commissione europea ha proposto un rafforzamento delle attuali norme comunitarie contro la tratta di esseri umani. Nel gennaio 2023 gli eurodeputati hanno adottato una relazione che chiede norme comunitarie armonizzate per proteggere meglio i giocatori, compresi i minori, nel settore dei videogiochi online. Il Parlamento europeo ha chiesto strumenti di controllo parentale più forti e regole sugli acquisti in-game e sul “gold-farming”, che prevede la vendita di oggetti virtuali con denaro reale. Tenuto conto dei potenziali rischi per la salute mentale rappresentati dai videogiochi, gli eurodeputati hanno messo in guardia dalla progettazione dei videogiochi in modi che potrebbero portare alla dipendenza dal gioco, all’isolamento e al cyberbullismo. Il progetto Safer Internet Centre – Generazioni Connesse, è co-finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Digital Europe, ed è membro di una rete promossa dalla Commissione Europea che si concretizza nella piattaforma online “Better Internet for Kids” gestita da European Schoolnet, in stretta collaborazione con INSAFE (network che raccoglie tutti i SIC europei) e Inhope (network che raccoglie tutte le hotlines europee). L'UE si prende cura anche della corretta alimentazione e stili di vita dei minori e sostiene un programma che offre frutta, verdura e latte a milioni di minori nelle scuole di tutta l'UE dal 2017; nel maggio 2023, il Parlamento europeo ha chiesto più fondi per questo programma meno burocrazia, contratti più lunghi per le scuole e procedure di appalto più semplici.


Domanda: ci sono degli aiuti a noi agricoltori lombardi ed europei a cui viene chiesto di diversificare in attività non agricole? Alcide Prati
Risposta
: sì, ci sono aiuti europei gestiti dalle Regioni per l’agricoltura e ci sono diversi bandi aperti. Ad esempio con i fondi PSN/PAC 2023-2027 si finanziano investimenti nelle aziende agricole per la diversificazione in attività non agricole. I fondi sono europei e vengono gestiti dalle Regioni. E’ aperto ora un bando di Regione Lombardia di cinque milioni di euro con scadenza al 31 marzo 2025 di cui possono imprese agricole individuali e società agricole di persone, capitali o cooperative. Inoltre gli agricoltori possono fare domanda per ricevere un anticipo fino al 70 per cento dei pagamenti diretti, rispetto al 50 per cento attuale. Analogamente i pagamenti anticipati per interventi basati sulle superfici e sugli animali nell'ambito dello sviluppo rurale possono essere aumentati fino all'85 per cento invece del consueto 75 per cento. Gli agricoltori dell'Unione Europea continuano ad affrontare problemi di liquidità, in particolare a causa di eventi meteorologici estremi che negli ultimi anni hanno avuto ripercussioni sulla resa delle colture, e per via degli elevati tassi di interesse sui mercati finanziari europei e dei prezzi elevati dei fattori di produzione agricoli e delle materie prime. Per rispondere a queste sfide e in linea con uno degli obiettivi fondamentali della politica agricola comune, vale a dire fornire una rete di sicurezza economica per gli agricoltori dell'Unione Europea, vari Stati membri hanno fatto richiesta di questa autorizzazione. La Commissione si è adoperata prontamente per fornire il sostegno necessario agli agricoltori dell'Unione Europea, garantendo nel contempo la certezza del diritto per gli Stati membri. Oltre a diverse misure che hanno introdotto una maggiore flessibilità per gli agricoltori e le amministrazioni nazionali adottate all'inizio di quest'anno, la Commissione ha anche distribuito parte della riserva agricola agli agricoltori di alcuni Stati membri che hanno incontrato notevoli difficoltà a causa di fenomeni meteorologici eccezionali. Si ricorda che entro il 15 gennaio 2025 è aperto un bando per ‘Azioni di informazione sulla Politica agricola comune (PAC)’. Si punta a sensibilizzare i cittadini, agricoltori e non agricoltori; si vuole spiegare meglio come funziona e diffondere informazioni sulla stessa. Vengono cofinanziate attività che possano dare una informazione che aiuti il pubblico a conoscere le finalità della PAC, il sostegno previsto per gli operatori dei settori correlati all’agroindustria e i piani strategici degli Stati membri dell’Unione europea; possono essere cofinanziate iniziative che spieghino quali sono le  sfide da affrontate nell'agricoltura e nella produzione alimentare europea e come la PAC promuova la competitività del settore agroalimentare e sostenga il reddito degli agricoltori e la loro posizione nella catena del valore alimentare. Si tratta di informare meglio e di combattere le fake news perché il settore agricolo ha sempre beneficiato di notevoli fondi europei e prosegue grazie agli aiuti comunitari.    


Domanda: ci si sta occupando a livello comunitario di normare meglio lo Spazio aereo? Gianfranco Gubbi
Risposta
: sì. C’è una recente riforma delle norme del Cielo Unico europeo, già concordata nei negoziati con il Consiglio lo scorso marzo, che ha l’obiettivo di migliorare la gestione dello spazio aereo dell'UE. La nuova legislazione è stata adottata senza voto in assenza di emendamenti, dal Parlamento europeo di recente, come previsto dalla procedura legislativa in seconda lettura. Il testo rafforza il ruolo dei piani nazionali di miglioramento delle prestazioni per i servizi di navigazione aerea, che ora disporranno di obiettivi vincolanti e incentivi per rendere i voli più efficienti e rispettosi dell'ambiente. Verrà istituito un comitato consultivo indipendente per la valutazione delle prestazioni per aiutare la Commissione europea e gli Stati membri dell'UE a prendere decisioni sull'attuazione di tali piani. Inoltre, la Commissione adotterà una serie di obiettivi UE per i servizi di navigazione aerea di prestazione in materia di capacità, efficienza dei costi, fattori climatici e ambientali, da riesaminare almeno ogni tre anni. Gli eurodeputati, durante i negoziati, hanno introdotto una disposizione che incarica la Commissione europea di condurre uno studio sulla possibilità che l’introduzione di tariffe applicate agli operatori dello spazio aereo (compagnie aeree o operatori di aerei privati) per la fornitura di servizi di navigazione aerea, possa effettivamente incoraggiare quest’ultimi a essere più rispettosi dell'ambiente, ad esempio scegliendo la rotta più efficiente in termini di consumo di carburante o tecnologie di propulsione alternative e pulite. Il nuovo disegno di legge prevede  inoltre la possibilità per i fornitori di servizi di traffico aereo di acquistare altri servizi di navigazione aerea, come i servizi di comunicazione, meteorologici o di informazione aeronautica, a condizioni di mercato. "La riforma rappresenta un passo avanti verso l'eliminazione dei rallentamenti, la creazione di un controllo e di una gestione più efficienti del traffico aereo e la riduzione dei costi e delle emissioni attraverso voli più brevi e più sicuri, di cui beneficeranno tutte le compagnie aeree europee, in particolare i cittadini europei. La creazione di uno spazio aereo europeo veramente unico, tuttavia, è stata bloccata dagli Stati membri, non disposti a rinunciare alle competenze nazionali per il bene comune. Invito ora gli Stati membri ad attuare in modo costruttivo questa riforma", ha affermato il correlatore Jens Gieseke (PPE, DE), "Oggi lo spazio aereo europeo è come un grande puzzle in cui ogni paese ha il suo pezzo, ma purtroppo non tutti i pezzi si incastrano. Questo porta a deviazioni, tempi di attesa e costi inutili. Nel 2023 quasi tre voli su dieci hanno subito ritardi di oltre 15 minuti. Le nuove norme renderanno l'aviazione più sicura, puntuale e rispettosa del clima", ha detto il correlatore Johan Danielsson (S&D, SE), che ha ringraziato inoltre per il lavoro svolto gli ex relatori Marian-Jean Marinescu (PPE, Romania) e Bogusław Liberadzki (S&D, PL).Entrambi i colegislatori hanno ora approvato le nuove norme e il Consiglio lo ha fatto il 26 settembre. Entreranno in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'UE. Mentre la maggior parte delle disposizioni si applicherà a partire da tale data, altre disposizioni (ad esempio le sanzioni in caso di violazione delle nuove norme e le regole sull'indipendenza dell'autorità nazionale di vigilanza) entreranno in vigore due anni dopo.


Domanda: siamo una media impresa del settore della comunicazione audiovisiva, riteniamo che ci sia crisi e che occorra ideare nuovi modelli di business nel nostro ambito, ci sono dei fondi europei in tal senso a supporto? Enzo Passatro
Risposta:
sì, ad esempio sino al 16 gennaio è aperto un bando nell’ambito del programma Europa Creativa, Sezione Media, intitolato ‘’Innovative tools and business models”. Ha un importo di otto milioni di euro e cofinanzia progetti volti ad incoraggiare lo sviluppo e/o la diffusione di strumenti e modelli di business innovativi per migliorare la visibilità, la disponibilità, l'audience e la diversità delle opere europee nell'era digitale e/o la competitività dell’industria audiovisiva europea e/o il processo per renderla più ecocompatibile. I progetti possono includere la realizzazione di strumenti per la sottotitolazione o servizi per migliorare l’accessibilità/reperibilità/promozione di opere da utilizzare a livello transfrontaliero e su più piattaforme, al fine di migliorare la visibilità, la disponibilità e il potenziale pubblico delle opere audiovisive europee. Possono essere cofinanziati progetti per ideare innovativi strumenti di business per migliorare l'efficienza e la trasparenza dei mercati audiovisivi quali ad esempio sistemi automatizzati di gestione dei diritti, tecnologie per la raccolta e/o l'analisi di dati; modelli di business che ottimizzino sinergie e complementarità tra diverse piattaforme di distribuzione (festival, cinema, VOD etc..); strumenti di business che esplorino nuove modalità di produzione, finanziamento, distribuzione o promozione abilitate o potenziate dalle nuove tecnologie (Intelligenza Artificiale, Big data, blockchain, Metaverso, NFT, ecc); sviluppo di modelli di business innovativi per migliorare il processo per rendere più ecocompatibile l’industria audiovisiva. Ogni progetto deve durare massimo trentasei mesi. Possono presentare domanda persone giuridiche con sede legale in uno degli Stati ammissibili al programma comunitario denominato Europa Creativa, possedute direttamente o per partecipazione maggioritaria da cittadini degli Stati ammissibili al bando che sono, oltre ai Paesi dell’Unione Europea, alcuni Stati extraeuropei.