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Shopping online, é caccia allo sconto ma occhio alla privacy

Nel periodo delle festività un italiano su due acquista online, ma gli utenti devono stare attenti a fornire i propri dati personali solo a siti web affidabili

La spesa degli italiani è sempre più digitale, e ormai un italiano su due sceglie Internet per fare shopping. E il picco degli acquisti online si verifica proprio in questi giorni, quando in occasione delle festività e con maggiore tempo libero a disposizione, gli utenti sono più allettati da offerte last minute e sconti che in questo periodo possono arrivare fino al 50%.

Ma se su Amazon, eBay, Ibs, ePrice, ed altri siti specializzati nella vendita online fioccano in questo periodo promozioni di tutti i tipi che fanno scattare la caccia al prezzo migliore, d'altra parte gli utenti devono tenere gli occhi aperti quando viene chiesto loro di fornire informazioni personali o i dati della carta di credito, perchè gli inesperti potrebbero affidarle involontariamente nelle mani sbagliate, correndo rischi da non prendere sotto gamba.

Ad esempio, solo pochi utenti sanno come riconoscere un sito privo di una connessione protetta, esponendosi quindi al pericolo di effettuare transazioni bancarie potenzialmente intercettabili da malintenzionati che potrebbero essere così in grado di svuotare loro il conto. Allo stesso modo, in assenza di adeguati protocolli di sicurezza, fornire i propri dati può significare consegnarli a veri e propri "siti colabrodo" che non garantiscono un accettabile livello di tutela della privacy.

Oppure, sotto effetto dell'entusiasmo di aggiudicarsi l'oggetto del desidero, molti utenti possono tralasciare di leggere l'informativa sulla privacy o cliccare inconsapevolmente su uno o più consensi che autorizzano il venditore a bombardarli di email o sms pubblicitari, o a cedere i loro dati ad agenzie di marketing che potranno poi tempestarli di telefonate promozionali.

Se lo shopping online è diventato ormai un'abitudine irrinunciabile, d'altra parte occorre quindi correre ai ripari, e gli utenti devono imparare a districarsi tra le insidie di internet, e in questo può essere utile un pratico vademecum pubblicato sul sito di Federprivacy.

Un modo per valutare rapidamente il livello di affidabilità di un sito web è quello di verificare se il titolare di questo possiede certificazioni sulla sicurezza delle informazioni come quelle basate sulla Norma ISO 27001 o marchi di qualità rilasciati a norma di legge, come nel caso del bollino "Privacy Ok", adottato da Ferrero in tutti i principali siti italiani dello storico produttore della Nutella, che ha assunto l'impegno vincolante di rispettare la privacy online degli utenti.  

Nicola Bernardi, Presidente di Federprivacy - @Nicola_Bernardi