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Amnesty: "Parigi ha cambiato l'Ue. Ora diritti umani minacciati"

Amnesty International questa volta non se la prende con le dittature e i loro abusi ma con il Vecchio Continente, che "vanta di avere il più sofisticato sistema di protezione del copyright sull'intero pianeta", affera il direttore per l'Europa di Amnesty, John Dalhusien.

Pesanti sono le critiche per le risposte della Francia ai sanguinosi attacchi di Parigi dell'anno scorso. Secondo l'organizzazione che si batte per la difesa dei diritti umani, gli attentati "hanno dato un nuovo impulso in particolare in Francia, ma anche altrove in Europa, a una serie di misure che minacciano i diritti umani".

Sotto lo stato di emergenza nel mese di novembre, a Parigi, "le autorità francesi, nel giro di poche settimane, hanno realizzati 2.700 perquisizioni senza autorizzazione giudiziaria, che hanno portato all'apertura di due soli fascicoli giudiziari connessi con atti di terrorismo".

Salil Shetty, segretario generale di Amnesty, ha definito "vergognoso" l'atteggiamento dei paesi europei di fronte alla crisi dei migranti in fuga dalle guerre in Medio Oriente. "L'Ue, che ha più di 500 milioni di abitanti e che è la zona nel complesso più ricca del mondo, ha mostrato un quadro singolare del rispetto dei diritti umani".

"Solo la Germania ha dimostrato la volontà politica commisurata all'importanza del problema", ha detto l'Ong. "La maggior parte i leader europei hanno preferito ascoltare i discorsi ostili contro gli immigrati, motivati dalla paura di insicurezza e dal timore di una perdita della sovranità nazionale. Risultato: le uniche misure su cui si potrebbe essere d'accordo sono quelle volte a rafforzare la 'Fortezza Europa'", ha aggiunto Amnesty.