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Berlusconi, l'uomo che portò il Milan in paradiso. Il "grazie" di un fedele tifoso

"Presidente Berlusconi, un grazie infinito perché il Milan sarà sempre la mia, la nostra vita". L'addio di un fedele tifoso
E la prima stagione fu un mezzo fiasco con una qualificazione in coppa Uefa risicata dopo una spareggio a Torino e aver cambiato l'allenatore storico Liedholm con il neofita Capello. Ecco, pensai, sempre delusioni, mediocrità, mai una soddisfazione, mai una gioia vera. E lo stato d'animo rimase cupo anche all'inizio della stagione successiva quando venne scelto un omino scarsocrinito che veniva considerato un rivoluzionario del calcio italiano, Arrigo Sacchi.
Grande campagna acquisti, grandi giocatori, ma alla seconda di campionato sconfitta secca 0-2 contro la Fiorentina di Baggio, nonostante aver disputato un splendida partita con un gioco innovativo. Uscendo da San Siro lo scoramento era profondo.
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Ricordo in quel torrido pomeriggio di fine settembre (34 gradi) gente che voleva vendere l'abbonamento perchè non avrebbe sopportato una altra stagione irta di delusioni, di speranze bruciate, di umiliazioni. Pensai che forse eravamo in balia di un sortilegio malefico che niente e nessuno ci avrebbe tolto. Non avevo il coraggio nemmeno di guardare mio padre con cui mi recavo allo stadio da oltre 15 anni, anche lui era distrutto.
Poi dopo l'eliminazione contro L'Espaniol in coppa Uefa, la sconfitta a tavolino contro la Roma per un petardo lanciato dagli spalti che colpì Tancredi (numero uno giallorosso) e l'operazione del centravanti Van Basten che lo costrinse ad una lunga degenza ecco le parole del Presidente a rincuorare tutto l'ambiente e noi tifosi:" So che siamo sulla giusta strada e le soddisfazioni arriveranno...". Cavalcata entusiasmante con vittorie storiche, come a Torino contro la Juve (non si vinceva in casa della Vecchia Signora da 20 anni !!!) ecco la trasferta di Napoli per il sorpasso scudetto.