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Chiellini: dopo le lacrime, le scelte: calciatore negli USA o dirigente Juve?
Ancora una partita in nazionale, contro l'Argentina, e poi inizierà un nuovo capitolo di una storia davvero entusiasmante
Chiellini pronto per entrare nella dirigenza della Juve
Ci sono tutte le premesse affinché Giorgio segua le orme di Claudio, diventando dirigente della Juventus. Lo vuole lui, bianconero fino al midollo, e lo vuole anche la società, prontissima a riaccoglierlo con un ruolo diverso. La stagione non è stata per niente positiva (per la prima volta dopo 10 anni Madama la chiude senza nemmeno un titulo, come direbbe Mourinho), e non a caso nel giorno dell’addio a Chiellini e Dybala ci sono stati molti fischi per la dirigenza. Da tempo si mormora di attriti nella famiglia Agnelli, con John Elkann che vorrebbe rimescolare le carte. Non a caso, si parla del ritorno di un altro grande ex come Alessandro Del Piero, anche lui pronto a vestire i panni del dirigente, come fece a suo tempo Giampiero Boniperti e come i tifosi sperano ormai da dieci anni, ovvero dall’ultima partita del numero 10 allo Stadium.
Le offerte dal campionato americano
La traiettoria di Chiellini dovrebbe essere molto simile a quella di Del Piero, suo predecessore come capitano della Juve. Prima di appendere le scarpe al chiodo e posizionarsi dietro una scrivania, Giorgio vuole giocare una o due stagioni all’estero, molto probabilmente in America, dove ci sono varie offerte che al momento sta soppesando, con Los Angeles e Miami in pole position. Poi, però, avrà il suo ufficio alla Continassa, un ruolo che gli verrà assegnato non solo come premio per 17 anni di fedeltà alla squadra, ma proprio in virtù di quelle doti di leadership e di pensiero laterale che ne hanno fatto qualcosa di più che un bravo difensore.
Un palmarès con due rimpianti: mondiali e Champions
Nato terzino sinistro e poi convertitosi difensore centrale, Chiellini ha vinto moltissimo: 9 scudetti (al netto di Calciopoli), 5 coppe Italia e 5 supercoppe italiane con la Juve, più gli Europei 2021 con la nazionale azzurra. Mancano all’appello il titolo mondiale e la Champions League, autentico cruccio dei tifosi bianconeri, che però gli riconoscono l’affetto per la squadra: nel suo palmarès c’è anche la vittoria del campionato di serie B 2006/07, quello che la Juve dovette disputare in seguito alle sentenze della giustizia sportiva. Così come Gigi Buffon, reduce dal trionfo mondiale dell’estate precedente, decise di rimanere a Torino nonostante il declassamento anche Chiellini, che proprio in quel periodo entrava a far parte della nazionale fresca del titolo iridato. Quel successo in cadetteria seguì la vittoria del campionato di serie C1 col Livorno e i primi trionfi a livello giovanile con il Milan, la società che lo ha cresciuto, ma senza mai lanciarlo a livello professionistico. Dopo Livorno si trasferì alla Fiorentina e da qui agli eterni rivali della Juve, che divennero il suo grande amore. Pienamente ricambiato.
I successi individuali
Prima del trionfo di Euro 2021, con la nazionale si era dovuto accontentare dei terzi posti a Euro 2012 e alla Confederations Cup 2013, oltre a due mondiali finiti malissimo (fuori al primo turno nel 2010 e 2014) e due fallimenti ancora peggiori con la mancata qualificazione in due edizioni consecutive della Coppa del Mondo (2018 e 2022). A livello individuale è stato eletto per tre volte miglior difensore del campionato italiano (2008, 2009 e 2010, quest'ultimo condiviso con Walter Samuel), oltreché inserito cinque volte nella squadra dell'anno AIC (2013, 2015, 2016, 2018 e 2019), tre nell'ESM Team of the Year (2013, 2015 e 2018), due nella squadra della stagione della UEFA Champions League (2015 e 2018) e una nella squadra dell'anno UEFA (2017); in precedenza, in ambito giovanile era stato inserito dall'UEFA nel Dream Team del campionato d'Europa Under-21 2007 e nell'All-Time XI del campionato d'Europa Under-21 (2015). Nel 2021, infine, si è classificato 13esimo nella graduatoria del Pallone d'oro. Il premio più grande, però, è stato il commovente saluto dei suoi tifosi nel giorno dell'ultima partita a Torino, dove tornerà presto con un altro ruolo, ma dove in ogni caso ha lasciato un segno indelebile.