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Coronavirus: 350 curve internazionali contrarie alla ripartenza, il documento
Coronavirus: 350 curve internazionali contrarie alla ripartenza. Il documento sottoscritto da numerose tifoserie, anche di basket e hockey
Coronavirus: 350 curve internazionali contrarie alla ripartenza, il documento
In tanti si erano già esposti con striscioni fuori dagli stadi italiani: da Bergamo a Napoli. Come quello: “Non c’è calcio senza i tifosi. E non può essere solo un’industria, con le società tenute in scacco dalle pay-tv. Business e interessi personali porteranno alla morte del calcio”. E ancora: “Tutta l’Europa affronta una crisi senza precedenti, in questo momento l’obiettivo principale è la salute pubblica”. In un lungo comunicato sottoscritto da circa 350 tifoserie di tutta Europa (italiane, soprattutto, ma anche di Germania, Francia, Spagna, Belgio, Romania), è messa nero su bianco la contrarietà alla ripartenza dei campionati di calcio, fermati tra febbraio e marzo per l’emergenza sanitaria provocata dal coronavirus.
Ultras d'Europa contro la ripartenza dei campionati a porte chiuse: “Stop football, no football without fans” #STOPFOOTBALL #NOFOOTBALLWITHOUTFANS #footballwithoutfansisnothing #SinAficionadosNoHayFutbol@Pippoevai @WanderersFut @ChiccoParigi @zeropregi @markdoidge @ldv_ldv pic.twitter.com/BLKrG8SLcq
— CommunityFootball.it (@CommFootballit) May 13, 2020
Le tifoserie aderenti: c'è anche basket e hockey
Come riporta La Gazzetta dello Sport, hanno aderito alla protesta gli ultras di Atalanta, Brescia, Bologna, Genoa, Juventus, Napoli, Sampdoria, Spal e Udinese, solo per citare le tifoserie italiane di Serie A (con decine di B, C e dilettanti), assieme a quelle spagnole di Real Madrid, Valencia, Siviglia, alle francesi di Olympique Marsiglia, Nantes, Metz, agli ultrà tedeschi di Bayern Monaco, Kaiserslautern, Stoccarda, ai belgi di Liegi e Anderlecht. Anche le tifoserie italiane di basket (Bologna e Cantù, tra le altre) e di hockey (Milano): “Il campionato non deve ripartire. No al calcio senza i tifosi. Chiediamo lo stop alle competizioni finché tornare allo stadio non sarà un’abitudine priva di rischi per la salute”.