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Coronavirus e Juventus-Inter, Agnelli sta con Zhang. E apre alla Superlega

Coronavirus, il presidente dell'Inter Zhang: "Le parole contro Dal Pino non abbastanza forti". CALCIO, SERIE A: JUVE-INTER DOMENICA ALLE 20.45


Definiti gli orari dei recuperi della 26esima giornata di Serie A, incontri che non si erano disputati a causa dell'emergenza coronavirus. Secondo quanto si apprende da una nota della Lega, domenica alle 12.30 si giocherà Parma-Spal, alle 15 Milan-Genoa e Sampdoria-Hellas Verona, alle 18 Udinese-Fiorentina. Alle 20.45 sarà la volta del big match Juventus-Inter, che ha scatenato molte polemiche nei giorni scorsi. Lunedì alle 18.30 si chiude con Sassuolo-Brescia. Rettifica per quanto riguarda due sfide di recupero della 25esima giornata: Hellas Verona-Cagliari e Torino-Parma saranno disputate mercoledì 18 marzo ore 18.30. Ancora da riprogrammare la gara Inter-Sampdoria.

Coronavirus e Juventus-Inter, Agnelli: "Stimo molto Zhang. Stesse posizioni"

Juventus-Inter si giocherà a porte chiuse. Andrea Agnelli si è detto d'accordo con la decisione del governo di far disputare il derby d'Italia e le partite della Serie A senza pubblico nel prossimo mese. "Fa parte delle autorità assumere determinate decisioni - ha dichiarato il presidente della Juventus - ai club spetta di rispettarle. La priorità in questo momento deve essere la tutela della salute pubblica, come ha sempre sostenuto la Juventus". Il presidente della Juventus, Andrea Agnelli sposa le posizioni del numero uno dell'Inter Steven Zhang: "Lo stimo molto ci siamo confrontati qualche settimana fa quando è venuto a cena da me e so che condividiamo le stesse priorità sull'emergenza coronavirus".  

CHAMPIONS LEAGUE, AGNELLI, 'RISPETTO ATALANTA MA GIUSTA CHAMPIONS CON SOLO CON 1 ANNO POSITIVO?'

Le parole del presidente della Juventus sembrano rilanciare l'idea di una Superlega europea o di una riforma della Champions League -  "Stiamo discutendo della polarizzazione dei club e come offrire ad un maggior numero di società la possibilità di crescere e diventare grandi. Oggi ci sono posizioni dominanti, dei grandi mercati e delle grandi leghe. Le leghe minori hanno meno possibilità di lottare. Magari si può mantenere il proprio livello internazionale con una determinata posizione minima in classifica, ci sono molti modi". Sono le parole del presidente della Juventus, Andrea Agnelli, intervenuto a Londra all'evento l'FT Business of Football Summit in merito all'ipotesi di una Champions League con posti garantiti. "Si può discutere sul fatto che solo perché sei in un grande paese devi avere accesso automatico alle competizioni. Ho grande rispetto per quello che sta facendo l'Atalanta, ma senza storia internazionale e con una grande prestazione sportiva ha avuto accesso diretto alla massima competizione europea per club", prosegue. "È giusto o no? Poi penso alla Roma, che ha contribuito negli ultimi anni a mantenere il ranking dell'Italia, ha avuto una brutta stagione ed è fuori, con quello che ne consegue a livello economico. Bisogna anche proteggere gli investimenti e i costi", evidenzia il n.1 dell'Eca.

"L'Atalanta quindi avrà meno possibilità di giocare ad alti livelli? Non ho la risposta, si tratta di mettere in campo un processo trasparente per questa decisione. Ci sono squadre che hanno fatto la semifinale di Champions League, che hanno vinto il campionato o la coppa e che guadagnano le qualificazioni solo per il ranking del loro paese", sottolinea Agnelli. "Il punto è come bilanciare, quanto pesa il contributo al calcio europeo e quanto pesa la prestazione di un singolo anno. Non ho la risposta. Quello che va capito è come assicurare ai club sani e quelli che sono limitati dalla grandezza del loro mercato che possano lottare e non siano relegati a crescere i giocatori per le grandi società. Gli ottavi di Champions quest'anno ne sono la dimostrazione, anche la Coppa del Mondo 2018 è stata la dimostrazione del dominio dei paesi europei", conclude.

Coronavirus, il presidente dell'Inter Zhang: "Le parole contro Dal Pino non abbastanza forti"

"Le mie parole sono state leggere e non abbastanza forti" ha spiegato al Financial Times Steven Zhang. "La salute pubblica deve essere messa al primo posto, come Inter dobbiamo dare l'esempio" ha aggiunto il presidente dell'Inter alla BBC. "Come Inter, quindi come club di calcio con milioni di tifosi al mondo, abbiamo la responsabilità e il dovere di dare l’esempio, applicando tutte le misure precauzionali in maniera corretta. Giocare a porte chiuse è la cosa giusta da fare, è la scelta corretta affinché la gente non corra rischi. Giocare un match senza tifosi è difficile sotto molti punti di vista e non piace a nessuno, ma è necessario andare avanti con il calendario e con tutte le attività, privilegiando la salute pubblica sopra ogni cosa. Al momento è l’unica opzione percorribile".

"Come presidente di una squadra di calcio e come manager di una organizzazione coinvolta in questi eventi, non potevo accettare una proposta che avrebbe messo a repentaglio la salute delle persone. Non è importante di che partita si trattasse, non è importante che si rimandasse di 24 o 48 ore: sapevamo che la situazione non si sarebbe risolta in un lasso di tempo così breve. Ho fatto ciò che era giusto fare dal punto di vista morale, anche se dire no è complicato. Abbiamo fatto la scelta giusta e ora tutti se ne stanno accorgendo", ha concluso Zhang alla BBC.

Zhang non fa nessun passo indietro sull'attacco social contro il presidente di Lega Serie A Paolo Dal Pino: "Molte persone pensano che le mie parole siano state forti, ma io penso che siano state leggere Sicuramente non abbastanza forti", ha commentato al Financial Times.