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Diritti tv serie A, tribunale respinge reclamo Mediapro. E mercoledì...

Diritti tv serie A, tribunale respinge reclamo Mediapro

Il Tribunale di Milano ha respinto il reclamo di Mediapro confermando la sospensione cautelare al bando per i diritti tv della Serie A della società spagnola. Lo riporta l'Ansa riportando la decisione con cui il collegio di tre giudici ha confermato l'ordinanza del 9 maggio scorso del giudice Claudio Marangoni, che aveva di fatto annullato il bando accogliendo le istanze di Sky. Una settimana fa la Lega Serie A ha risolto per inadempienza il contratto con Mediapro per la commercializzazione dei diritti tv.

Diritti tv serie A - Mercoledì l'assegnazione dei pacchetti. Addio highlights in chiaro e rischio due abbonamenti in pay per i tifosi

Mercoledì verrà decisa l'assegnazione per il prossimo triennio. Si va verso la scomparsa della trasmissione degli highlight in chiaro prima delle 22 di domenica (con conseguente chiusura di trasmissione come 90° minuto) e il rischio concreto per chi volesse avere a disposizione tutti i match del campionato, di sottoscrivere almeno due abbonamenti Pay. Infatti i pacchetti non sono più costruiti in base alle squadre, ma alle fasce orarie: il primo, di 114 match, pari a tre gare per giornata riguarda le partite del sabato alle 18, di domenica alle 15 e alle 20:30. Il secondo pacchetto conta 152 gare in quattro finestre orarie (sabato e domenica alle 15, domenica alle 18 e lunedì alle 20:30. Il terzo conta su 114 gare, tre a giornata (20,30 del sabato, domenica alle 12:30 di domenica alle 15,00). Un singolo offerente potrà ottenere al massimo due pacchetti, anche se sono possibili accordi incrociati successivi di ritrasmissione. La Lega vuole incassare 1,1 miliardi di euro a stagione. La deadline per la presentazione delle offerte a cui dovrebbero partecipare Sky, MediaPro, Mediaset, Tim, Perform e Italia Way, è fissata per le 11 del 14 giugno.

DIRITTI TV SERIE A.CODACONS: "GOL IN CHIARO DOPO 22 E' PRIVATIZZARE SPORT

Il Codacons scende in campo contro la Lega Calcio sui diritti televisivi. "Le decisioni assunte dall'ente rischiano di penalizzare pesantemente utenti, amanti del calcio e telespettatori - afferma il presidente Carlo Rienzi, candidato al CdA della Rai - Imporre infatti la visione in chiaro delle partite solo dopo le ore 22 della domenica equivale a "privatizzare" il calcio, impedendo a milioni di italiani di godere dello sport e dirottandoli verso costosi abbonamenti alle pay-tv che in molti non possono permettersi. Non solo. I limiti alla trasmissione delle immagini delle partite rischiano di avere effetti a cascata anche sulle reti televisive, i cui programmi sportivi non avrebbero piu' motivo di esistere come nel caso di "90° minuto", con effetti sul fronte della raccolta pubblicitaria e dell'occupazione - prosegue Rienzi -. Per tale motivo il Codacons diffida oggi la Lega Calcio a non assumere alcun provvedimento che limiti la visione del calcio a danno di cittadini e aziende televisive, pena una denuncia alla Corte dei Conti per i danni erariali prodotti alla collettivita' e alla Rai".

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