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Eriksen, un defibrillatore sotto pelle. Prime parole al medico: "Sono tornato"

Euro 2020, Castellacci torna sul dramma Eriksen: "Giocherà di nuovo? La carriera potrebbe essere compromessa"

Europei: a Eriksen sarà impiantato un defibrillatore sotto pelle

Nel corpo di Christian Eriksen verrà impiantato un ICD (defibrillatore automatico impiantabile), un dispositivo sottocutaneo necessario per chi subisce un attacco e soffre di disturbi del ritmo cardiaco. La notizia arriva dalla federazione danese. Il giocatore dell'Inter dopo l'attacco durante la partita di Euro 2020 Danimarca-Finlandia si trova in ospedale.  

Europei, il medico che ha soccorso il danese: "Mi ha detto sono tornato con voi"

Le prime parole pronunciate dal centrocampista danese dopo il massaggio cardiaco in campo di sabato scorso durante Danimarca-Finlandia rivelate dal medico che lo ha soccorso, Jens Kleinefeld. "Sei tornato con noi? Sì, sono tornato con voi. Dannazione, ho solo 29 anni". Parole che hanno fatto capire al medico che era tornato cosciente e che non c'erano stati danni al cervello. Il defibrillatore è stato usato dopo alcuni minuti di massaggio cardiaco continuato, manovre decisive per rianimare il centrocampista dell'Inter che si è risvegliato "circa 30 secondi dopo". "È stato un momento molto toccante perché il tasso di successo in queste emergenze mediche è molto più basso in situazione di quotidianità -spiega Kleinefeld-. Questo tipo di trattamento funziona di più negli atleti professionisti sani rispetto ai pazienti che spesso hanno condizioni pregresse". 

Euro 2020. Castellacci: "Carriera Eriksen potrebbe essere compromessa"

"Queste situazioni purtroppo possono accadere perché alcuni tipi di patologie non sono rilevabili con i test d'idoneità che normalmente si fanno". Enrico Castellacci, medico della Nazionale italiana campione del mondo nel 2006 torna sul dramma Eriksen. "Se potrà tornare a giocare? Se dobbiamo essere onesti",  la carriera potrebbe essere compromessa, spiega l'ex medico azzurro su Cusano Italia Tv. "Se è una patologia che per i protocolli può permettere di riprendere a giocare ben venga, sarei veramente felice".