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Ecco come sarà la Formula 1 2025, già marchiata Lewis Hamilton

Con Mario Miyakawa proviamo a leggere le carte del Circus al via tra poche settimane dopo la presentazione di ieri a Londra

di Andrea Soglio

Formula 1 2025 all'insegna dello "show" e di Lewis Hamilton in Rosso

Ieri a Londra con l'attesa serata evento (prima della storia) di presentazione di tutte le vetture del 2025 ha preso il via la stagione della Formula 1. Sport in grande ascesa di pubblico e fatturato (merito, grande merito, del ceo, Stefano Domenicali) e che per noi italiani segna l'ennesima alba della speranza, speranza di un titolo mondiale per la Ferrari che manca dal 2007, per i piloti, e dal 2008 per i costruttori.

Un sogno forse mai così vicino al via visto sia il livello tecnico della Rossa che nella seconda parte dello scorso anno è stata la vettura che ha fatto meglio, sia per l'arrivo a Maranello di Lewis Hamilton, semplicemente il più grande di tutti i tempi e capace fin dalle prime foto vestito di rosso di catalizzare l'entusiasmo e l'attenzione di tutti gli appassionati come conferma anche Mario Miyakawa, manager di piloti, uomo da (quasi) sempre dentro al mondo della Formula 1, oltre ad essere uno degli uomini di Sky Sport, e ieri sera presente alla serata alla O2 Arena di Londra.

"È stato un evento incredibile che ha mostrato la forza ed il successo che oggi raccoglie la Formula 1..."

Uno sport sempre più rivolto allo spettacolo, verrebbe da dire...

"In realtà al centro di tutto resta la pista, la gara, il pilota e la tecnologia. Quello che è cambiato non è la serie di eventi che ruotano attorno al weekend di gara ma l'idea stessa della Formula 1 che la nuova proprietà sta portando ad ampliarsi nel mondo, abbracciando sempre più paesi, ma ampliandosi anche nel tempo, nel senso che il desiderio è quello di avere Formula 1 ogni giorno. Attorno alla serata di ieri ad esempio sono stati creati incontri, panel, appuntamenti dedicati a questo sport a 360 gradi, per i tifosi, gli espeti e gli investitori. L'interesse è da ogni lato lo si veda, altissimo, come non mai".

Quanto in questa crescita c'è di Stefano Domenicali, il ceo, italianissimo...

"C'è tanto di Stefano, bravissimo a raccogliere la sfida di Liberty Media di rilanciare il Circus portandola nel nuovo millennio cominciando però dallo sport, dalla gara. Sono ormai due anni, e soprattutto è stato centrale la passata stagione, che nessuno può parlare di gare noiose. Ci sono 4 team che possono vincere, 8 piloti più o meno allo stesso livello ed anche la differenza con le scuderie minori si è ridotta, di tanto. Ed una volta che crei lo spettacolo in pista quello che avviene fuori è molto ma molto più semplice da creare e promuovere".

Veniamo alla pista. Che mondiale si aspetta?

"Aperto, ancora più aperto se possibile del 2024 dove ad esempio il mondiale costruttori si è chiuso all'ultima gara. E mi aspetto una Ferrari forte e protagonista; l'arrivo di Lewis Hamilton infatti fa diventare un "dovere" per Maranello il competere per il titolo, anzi per i due titoli. E la squadra ha tutto quello che serve per far bene; certo, poi ci sono gli avversari e nulla è scontato. Ma la sensazione, l'entusiasmo quest'anno fa ben sperare".

Soprattutto noi italiani...

"Sull'Italia c'è un dato da rimarcare: siamo il primo paese al mondo per spettatori rispetto alla Formula 1. La passione per la Ferrari è una cosa unica, storica, indelebile. Ma nel suo complesso in questi ultimi due anni questo sport ha saputo conquistare non solo nuovi mercati ma nuove fasce di appassionati, penso soprattutto ai giovani, alla fascia sotto i 30 anni, e alle donne, fino a qualche anno fa piuttosto lontani dal mondo dei motori".

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