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Ilicic, mago Gasperini lo trasforma in una stella a 32 anni. Rimpianto Napoli

Ilicic star della Champions League. "Più invecchio e più sono forte"

Ilicic, mago Gasperini lo trasforma in una stella a 32 anni. Rimpianto Napoli

"Quando ho detto che più invecchio e più sono forte, dicevo sul serio. Voglio continuare così, anche se dispiace che si giochi senza pubblico. Ma va bene così, noi in campo ci divertiamo e vogliamo dare soddisfazione a chi ci guarda da casa". Josip Ilicic racconta a Sky Sport la sua stagione delle meraviglie.  Lo sloveno è arrivato a quota 21 gol in 29 partite stagionali (14 nel 2020, una rete in più di Cristiano Ronaldo). Quattro li ha messi nella porta del Valencia nel match che ha dato il lasciapassare alla sua Atalanta per i quarti di finale di Champions League.

Un poker storico il suo: è il quarto giocatore di sempre a segnare quattro gol in una gara di Champions ad eliminazione diretta dopo Messi, Mario Gomez e Lewandowski. Il primo a farlo in trasferta, l'ultimo dai tempi di Shevchenko con il Milan nel 2005 in una squadra italiana. Oltre a essere il giocatore più 'anziano', a 32 anni e 41 giorni, capace di fare quattro gol in una gara esterna di Champions League.

Più invecchia più diventa forte, dice Ilicic e i numeri lo confermano.  In Italia è arrivato a 22 anni e mezzo nel Palermo di Zamparini (che se ne innamorò in un'amichevole con il Maribor e lo acquistò per soli 2.3 milioni) mostrando di essere giocatore talentuoso, ma non sempre costante. E così nei quattro anni alla Fiorentina (che pagò Ilicic 9 milioni al club siciliano). Una cinquantina circa di gol in poco meno di 200 presenze (e una finale di Coppa Italia persa con la maglia viola) i primi sette anni della mezzapunta slovena in italia. Poi la svolta. Lo sbarco a Bergamo, con l'Atalanta che ha pagato appena 5 milioni nel 2017 per acquistarle l'allora 29enne ilicic. Nelle mani di Gasperini è esploso, crescendo match dopo match, stagione dopo stagione. Sino a questa annata storica, con prestazione da candidato al Pallone d'Oro. Non solo talento, non solo gol (49 in 106 presenze), non solo assist (28): nella Dea si è trasformato in un leader.

La scorsa estate Ancelotti avrebbe voluto portarlo al Napoli (l'accordo triennale sembrava vicinissimo), la Roma aveva pensato a lui. Ma Percassi ha resistito alle sirene e lo ha tolto dal mercato. Mai scelta è stata più giusta...