Milan ai cinesi, "la cordata si ritira". Giallo sulla vendita del Milan
Milan, "la cordata dei cinesi si ritira". Giallo cessione
Milan ai cinesi, è giallo.
«Non sono vere». Le parole all'Ansa dell'advisor italo-americano Sal Galatioto chiudono una giornata frenetica e turbolenta per quanto riguarda il fronte societario in casa Milan. In mattinata infatti era rimbalzata dalla Cina la voce, riportata dal sito sportivo dongqiudi.com, che la cordata asiatica interessata all'acquisto del club rossonero si fosse ritirata dall'affare «per non aver trovato i fondi necessari per completare l'operazione», circa 750 milioni di euro.
Una notizia smentita seccamente da Galatioto, referente del consorzio cinese, e che - si legge su http://lanuovasardegna.gelocal.it - non ha trovato nessuna conferma nemmeno in ambienti vicini a Fininvest, sempre ottimista sul buon esito della trattativa che dovrebbe portare alla cessione del 100% delle quote rossonere.
Attorno all'operazione però si continua a respirare un clima di incertezza: i ripetuti rinvii sulla firma del preliminare, che era inizialmente prevista per il 15 giugno, e la scadenza dell'esclusiva con i cinesi non fanno che alimentare voci e dubbi, come ha dimostrato anche ieri quanto pubblicato dal sito cinese. Non ci sono date stabilite per ultimare l'affare ma è chiaro che nei primi giorni dopo Ferragosto, quando le parti si riaggiorneranno, questa trattativa dovrà dare delle risposte in un senso o in un altro.
Sul mercato intanto continua il pressing di Galliani su Mateo Musacchio, proponendo agli spagnoli del Villarreal un accordo sulla base di un prestito con diritto di riscatto. «Spero che si risolva tutto a giorni», il commento del presidente della società iberica, Fernando Roig Alfonso. Il tecnico rossonero spera così di trovare il difensore da affiancare a Gabriele Romagnoli, dopo gli infortuni di Zapata (fuori almeno fino a novembre) e Ely, cge deve stare fermo un mese. Poi sarà il turno di Cuadrado.
Le voci sul futuro societario però non disturbano il viaggio negli Stati Uniti della squadra di Vincenzo Montella che, nella notte tra mercoledì e giovedì, affronterà a Minneapolis il Chelsea di Antonio Conte.
Lo spagnolo Suso, ad esempio, ha teso la mano al presidente, Silvio Berlusconi, qualunque scelta voglia fare: «La cosa migliore sarebbe che Berlusconi tenesse il Milan. Ma se dovesse cederlo è perché pensa che sia la soluzione migliore per il club», ha detto il giocatore.
«Credo che quest’anno sia differente da quello passato e io penso di essere migliorato - dice il fantasista spagnolo, reduce dal prestito al Genoa dove ha messo in mostra il suo talento -. Per me può essere un vantaggio avere Montella come allenatore perchè gli piace giocare con la palla. Ho sempre desiderato giocare nel Milan e la mia era intenzione questa. Al Genoa - continua - non ero andato per giocare ma per dimostrare le mie capacità. Ora che sono tornato vorrei affermarmi con questa maglia».