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Pandora Papers, gli affari di Mancini e Vialli nei paradisi fiscali offshore
Guai per i nostri connazionali Mancini e Vialli: Pandora Papers ha fatto emergere documenti riguardanti attività offshore nelle Isole Vergini britanniche
Pandora Papers, dopo Ancelotti anche Mancini e Vialli tra i vip che hanno spostato i loro soldi nei paradisi fiscali
Pandora Papers colpisce ancora. Dopo il nome di Carlo Ancelotti, tra i 12 milioni di documenti sui paradisi fiscali dove migliaia e migliaia di vip hanno portato i loro soldi, spuntano i nomi di altri due personaggi del mondo del calcio nostrano: Roberto Mancini e Gianluca Vialli. L’allenatore della Nazionale Azzurra e il Capo delegazione sono comparsi nell’archivio “segreto” svelato da una delle più grandi inchieste giornalistiche della storia, Pandora Papers.
Mancini viene indicato nei documenti come l’azionista di Bastian Asset Holdings a partire da dicembre del 2008, con sede nel paradiso off-shore delle British Virgin Islands. Nelle stesse carte, Vialli, da parte sua, è qualificato come proprietario di un’altra società, la Crewborn Holdings, anche questa registrata alle Isole Vergini britanniche.
Dall’indagine sono emersi numerosi dettagli sulle attività dei due ex calciatori, vecchi compagni di squadra nella Sampdoria campione d’Italia nel 1991. Si scopre dunque dal report che il tecnico azzurro, nel 2009, aveva segnalato a una fiduciaria italiana di essere intenzionato a chiedere lo scudo fiscale per regolarizzare la sua posizione con il Fisco.
Secondo quello che scrive L’Espresso, a cui partecipa in esclusiva per l’Italia all’inchiesta giornalistica internazionale del consorzio Icij, la società caraibica di Mancini era proprietaria di un aereo Piaggio P180 Avanti, acquistato per 7 milioni di dollari a novembre 2008. Invece, lo schermo offshore di Vialli, con cittadinanza inglese ormai da molti anni, è servito a gestire una serie di finanziamenti a diverse attività italiane.