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PENSIONI, RICALCOLO CON IL CONTRIBUTIVO? ECCO QUANTO SI PERDE
PENSIONI QUOTA 100, QUOTA 102, QUOTA 41, APE, APE SOCIAL E OPZIONE DONNA: NEWS SUL PENSIONAMENTO ANTICIPATO. RIFORMA PENSIONI NOTIZIE
PENSIONI, RICALCOLO CON IL CONTRIBUTIVO? ECCO QUANTO SI PERDE
Mentre il governo studia un'alternativa al ricalcolo dell'importo con il metodo contributivo per chi lascia il lavoro prima dell'età pensionabile, la Cgil ha effettuato una serie di simulazioni per spiegare quanto il sistema varato per Opzione donna (che prevede l'uscita anticipata ma con ricalcolo interamente contributivo) sia penalizzante per i lavoratori che decidessero di uscire all'età di 64 anni. La stima è fatta sui lavoratori che rientrano nel sistema misto (quindi meno di 18 anni di contributi alla fine del 1995) e in alcuni casi mostra un vantaggio per lo Stato (e minor incasso per il pensionato) di circa 80.000 euro calcolato sulla vita attesa della persona che opta per l'uscita anticipata.
Ecco alcuni dei casi sui quali è stata fatta la simulazione:
- PENSIONI, LAVORATORI CON CARRIERA PIATTA E 23.000 EURO RETRIBUZIONE: con 36 anni di contributi, 16 dei quali nel retributivo la pensione lorda sarebbe di 801 euro invece che di 1.145 con una perdita di 344 euro lordi (30%). La perdita netta sarebbe del 23% con una pensione di 732 euro. Nel caso di un lavoratore con solo 30 anni di contributi (10 dei quali nel retributivo) e 64 anni di età la pensione lorda sarebbe di 735 euro con una perdita del 30% rispetto ai 1.041 con il sistema misto. L'assegno netto sarebbe di 687 euro. Il minor incasso per il pensionato per tutto il periodo di vita attesa sarebbe di 51.480 nel primo caso e di 45.864 nel secondo caso.
- PENSIONI, LAVORATORi CON CARRIERA DINAMICA E 30.000 EURO RETRIBUZIONE: Avendo 64 anni di età e 36 di contributi, 16 dei quali nel retributivo con il sistema misto la pensione lorda sarebbe di 1.635 euro (1.281 netta) mentre con il calcolo interamente contributivo scenderebbe a 1.112 euro (930 netti) con una perdita per il lordo del 32% (28% per il netto). Il minor incasso netto per il pensionato sarebbe di 82.134 euro. Con 33 anni di contributi solo 10 dei quali nel retributivo la perdita sarebbe del 31% per il lordo e del 26% per il netto (pensione netta da 1.210 euro a 895).
- PENSIONI, LAVORATORI CON REDDITO IN CRESCITA COSTANTE, RETRIBUZIONE 35.000 EURO: con 64 anni di età e 39 di contributi 17 dei quali nel retributivo con il ricalcolo del contributivo si avrebbero 1.330 euro di pensione a fronte dei 1.683 con il misto (-20%). La pensione netta sarebbe di 1.168 euro (-17% su quella calcolata con il misto). Il minor incasso per il pensionato si aggira sui 54.000 euro.
- PENSIONI, LAVORATORE PART TIME CON 25.000 EURO RETRIBUZIONE: la pensione lorda con il ricalcolo contributivo sarebbe di 1.132 euro, inferiore del 28% a quella che avrebbe avuto con il sistema misto, 947 la netta a fronte dei 1.234 del netto con il sistema misto) . L'impatto del ricalcolo sull'attesa di vita media sarebbe di oltre 67.000 euro. L'impatto sarebbe ancora pià alto con 64 anni di età e 35 di contributi di cui 11 nel sistema retributivo. Qui la perdita sarebbe del 31% con un peso per il pensionato nel corso della vita attesa di oltre 73.000 euro.
PENSIONI: ANIEF, REINTRODURRE QUOTA 96, SCUOLA LAVORO USURANTE - RIFORMA PENSIOINI NEWS
"Si è svolto presso il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali un tavolo tecnico di studio sulla riforma del sistema pensionistico e specificatamente sulla 'flessibilità in uscita' con la partecipazione di tutti i sindacati confederali. Anief chiede la reintroduzione di quota 96, il riconoscimento del lavoro usurante per il personale della scuola, del servizio svolto nel sistema nazionale di istruzione e nei passaggi di ruolo, della fine della trattenuta su Tfr". E' quanto si legge in una nota dell'Anief. Secondo la nota, "la Confedir, rappresentata da Stefano Cavallini, membro del direttivo nazionale Anief, ha presentato una memoria dettagliata sul tema che riconosca la peculiarità di ogni professionalità nella pubblica amministrazione".
Pensioni Quota 100, si tratta sulle penalizzazioni. Le ipotesi in campo - Riforma Pensioni news
PENSIONI QUOTA 100 ABBATTUTA DA QUOTA 99? Riforma Pensioni News
QUOTA 100 PENSIONI SOSTITUITA DA QUOTA 99 PENSIONI? La proposta nei giorni scorsi è stata rilanciata dell’ex Ministro al Lavoro Cesare Damiano (PD) e punta a permettere un'uscita dal lavoro a 63 anni (età che combacia con l’Ape Sociale). “Si potrebbe cioè immaginare un principio strutturale di uscita a partire dai 63 anni con almeno 35 anni di contributi. Senza escludere la possibilità di portare la contribuzione richiesta a 36 anni. Un meccanismo di questo tipo consentirebbe davvero una flessibilità basata su una quota. Potremmo stabilire, per esempio, che uno possa accedere alla pensione con 63 anni e 36 di contributi, oppure con 64 e 35. Insomma, anziché di Quota 100 potremmo parlare di Quota 99, ma che sia davvero una quota che consenta un certo gioco sia sull’età che sui contributi. Con la flessibilità fino ai 4 anni si potrebbero condurre per mano verso la pensione quanti si avvicinano a quelle soglie di contributi ed età, e non scaraventarli nell’abisso con un salto di 5 anni una volta reintrodotto il criterio della Fornero”. I dubbi su quota 99 pensioni sono legati ai costi che graverebbero sullo Stato con una riforma di questo tipo. Il dibattito sul post quota 100 pensioni come è più aperto che mai.
PENSIONI QUOTA 100 ADDIO: QUOTA 102 O IN PENSIONI A 62 ANNI E 20 DI CONTRIBUTI? Riforma Pensioni News
Quota 100 verrà mandata in pensione: c'è chi dice a fine 2021 (ossia al compimento del triennio previsto) e chi preme per superarla prima. Di sicuro il mondo della politica e del lavoro stanno discutendo di come superare (prima o poi) questa forma di pensionamento anticipato varata dal governo Lega-M5S che prevedere i 62 anni di età anagrafica e i 38 di contributi. Due le proposte di riforma post Quota 100 Pensioni sul tavolo del ministero del Lavoro. La prima, più governativa, è già stata ribattezzata Quota 102 visto che prevede un pensionamento anticipato a 64 anni di età con 38 anni di contributi (per l'appunto somma 102) ma con liquidazione della pensione solo col metodo contributivo. I sindacati puntano su pensione con 62 anni di età e almeno 20 anni di contributi, ma senza penalizzazioni. Quota 102 Pensioni peserebbe relativamente poco sulle casse dell’Inps, la seconda avrebbe un costo stimato di circa 20 miliardi di euro. Il confronto prosegue.
PENSIONI: LANDINI, 'SALVINI SMETTA PROPAGANDA POLITICA, 41 ANNI E' PROPOSTA NOSTRA - RIFORMA PENSIONI NEWS
''Salvini è bene che la smetta di fare propaganda politica perché era al governo e la modifica della Fornero non l'ha fatta e non ha neanche accettato di aprire un tavolo di trattative''. Lo afferma il segretario della Cgil, Maurizio Landini, commendando nel corso della trasmissione di Rai tre Agorà la proposta di andare in pensione dopo 41 anni di lavoro. ''E' una cosa che è dentro la piattaforma di Cgil, Cisl e Uil da 3 anni ed è una richiesta fatta anche a lui'' che, quando era al governo, ''non ha risposto. Si è inventato quota 100 per tre anni, che poi sparisce''. Quando faceva parte dell'esecutivo, nel Conte uno, ''questa discussione con sindacato non l'ha fatta''. ''Oggi invece il tema c'è'' perché ''questo governo ha accettato di aprire il confronto'', osserva il sindacalista. E ''il mio problema non è cosa pensa Salvini, ma portare a casa i risultati e confrontarmi con il governo che c'è. Se Salvini ha deciso di andare all'opposizione ha fatto tutto lui'', conclude Landini.
PENSIONI QUOTA 100 LIBERALIZZATA E QUOTA 41 PER TUTTI. Riforma Pensioni News
QUOTA 100 PENSIONI? LIBERALIZZATA. SI' A QUOTA 41 E POI.. l'Ugl fa sapere: “Va bene un confronto a tutto campo ma il tavolo deve essere unico oltre che unitario, con tutte le parti sociali”. È la richiesta che la delegazione UGL, composta dal vicesegretario generale Luca Malcotti e dal segretario confederale Fiovo Bitti, ha rivolto al ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, nel corso del round pomeridiano governo-sindacati sulla riforma delle pensioni. L’UGL ha detto anche “sì alle Commissioni tecniche proposte dal ministero, perché è necessario ed utile una valutazione, anche attraverso apposite commissioni tecniche, da aggiungersi alle due commissioni istituite con la legge di bilancio, alle quali è opportuno assicurare la massima partecipazione di tutti gli attori sociali già presenti nel consiglio di indirizzo e vigilanza dell'Inps”. Al centro della piattaforma Ugl “il potere di acquisto delle pensioni e una riflessione sul post Quota 100 che potrebbe venire ‘liberalizzata’ ovvero senza più alcun paletto d’ingresso. Ma anche la possibilità di pensionamento con 41 anni di contributi; la revisione dell'Ape sociale; la valorizzazione della maternità e del lavoro di cura non retribuito per le pensioni delle donne; l'estensione della platea dei lavori gravosi ed usuranti; la pensione di garanzia per i giovani”.
PENSIONI QUOTA 100 SUPERATA DALLA "TERZA VIA" DI BOERI. Riforma Pensioni News
QUOTA 100 PENSIONI e l'eterno dilemma: come andare oltre? “Esiste una terza via fra chi propone di cancellare la legge Fornero e il ricalcolo pienamente contributivo”. L'idea è dell'ex presidente dell’Inps Tito Boeri, secondo qui Quota 100 (che ha "aumentato le diseguaglianze fra classi di età e di reddito" e "ha costretto l’Inps a mandare in giro ispettori per controllare che la gente non lavori,creato enormi buchi di organico nella scuola e nella sanità".”) potrebbe essere superata in modo non traumatico. "Basterebbe evitare di avvantaggiare chi esce prima rispetto a chi decidesse di attendere: sarebbe una ragionevole scelta di equità oltre che di sostenibilità finanziaria”. L'idea è di abbassare la pensione di circa l’1,5% per ogni anno di anticipo rispetto ai 67 anni e almeno 20 anni di contributi, attualmente previsti dalla riforma Fornero, che ha innalzato l’età pensionabile e introdotto diverse penalizzazioni sulle pensioni anticipate. Boeri va anche oltre e propone di ridurre gli oneri contributivi per i giovani, “come si fece nel 2015 con la decontribuzione”. Insomma, fuori da quota 100 pensioni senza danni. Il dibattito è aperto.
PENSIONI, A 62 ANNI? GLI ITALIANI SI SPACCANO SULLA RIFORMA. Pensioni News
“I sindacati propongono di andare in pensione a 62 anni con 20 anni di contributi, ma per il governo costerebbe 20 miliardi. Ne vale la pena?”. Secondo un sondaggio EMG Acqua presentato venerdì 24 gennaio ad Agorà, il programma condotto da Serena Bortone su Raitre, il 39% sono favorevoli alla pensione a 62 anni con 20 di contributi e altrettanti contrari. Il 22% preferisce non rispondere.
PENSIONI QUOTA 100 TRASFORMATA IN QUOTA 99. Riforma Pensioni News
Quota 100 Pensioni e poi? Come superare questa forma di pensionamento anticipato al termine del triennio di sperimentazione (o prima? Chissà). Francesca Puglisi, sottosegretaria al ministero del lavoro e delle politiche sociali, ha fatto una proposta interessante che sicuramente aprirà un dibattito. Passare da QUOTA 100 A QUOTA 99 PENSIONI. Come? “Uscire a 64 anni e 35 di contributi, senza penalizzazioni. Un anno di contributi in più alle madri per ogni figlio. Ai giovani una pensione di garanzia fino a 750 euro al mese, a integrazione dei contributi versati, a patto che abbiano almeno 20 anni di contributi”, ha spiegato. Insomma: 64 anni (contro i 62 di quota 100) e 35 anni di contributi (contro i 38 di Quota 100) senza penalizzazioni sul calcolo pensione (chi ha quote di versamenti valorizzabili con il retributivo li manterrebbe). Il 27 gennaio ci sarà l’incontro fra il governo e i sindacati e il dibattito su QUOTA 100 PENSIONI E... DINTORNI (non dimentichiamo QUOTA MAMMA, vedi sotto) entrrà nel vivo.
PENSIONI QUOTA 100 E NON SOLO: GOVERNO PENSA A 'QUOTA MAMMA'. Riforma Pensioni News
Riforma Pensioni, non si pensa solo al futuro di o post quota 100. Mara Carfagna spiega: “Se le dichiarazioni del sottosegretario al Lavoro Francesca Puglisi fossero confermate, il governo starebbe immaginando di fare propria la proposta che abbiamo avanzato con ‘Voce libera’ e che abbiamo chiamato ‘Quota Mamma’". Di cosa si tratta? E' presto detto: "Uno sconto pensionistico di un anno ad ogni donna per ogni figlio avuto. È una misura che abbiamo presentato piu’ volte, attualmente anche come emendamento al Milleproroghe: sta li’, a disposizione, se la maggioranza decidesse di votarla insieme a noi, ne saremmo ben lieti. Non siamo gelosi se le buone misure a vantaggio dei cittadini diventano di tutti, ma se alle parole del sottosegretario non dovessero seguire i fatti, allora denunceremmo l’ennesima inutile prova di propaganda fine a se stessa”, le parole del vicepresidente della Camera e deputata di Forza Italia riportate da Dire.
PENSIONI QUOTA 100 TESORETTO, CATALFO: "RISPARMI? RESTINO ALLA PREVIDENZA" - RIFORMA PENSIONI NEWS
I risparmi di quota 100 pensioni? "Mi auguro restino alla previdenza per usarli per le prossime opportune proposte'', spiega il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo. Sulle ipotesi per la flessibilità in uscita, allo scadere del piano triennale introdotto dalla Lega nel precedente governo, ''stiamo istituendo una commissione di esperti che valuti tutte le possibili forme'', dice ribadendo che quota 100 ''durerà gli anni per i quali è prevista'', fino alla fine del 2021. ''Se non si fanno prima delle valutazioni sull'impatto a livelli di platea e degli effetti economici,è inutile dire prima quale forma di flessibilità in uscita'' prendere, afferma, insistendo che ''dirli prima non ha senso o non avrei fatto tre commissioni e un tavolo di confronto''. Infine, quanto al tavolo sulle pensioni di questa settimana Catalfo spiega che non si parlerà di salario minimo.
PENSIONI QUOTA 100 E POI? TRIDICO PUNTA SULLA FLESSIBILITA'. FORNERO: "CREEREBBE NUOVI POVERI" - RIFORMA PENSIONI NEWS
"Non credo sia una misura opportuna e politicamente fattibile. Ed il rischio è che una proposta del genere possa indurre le persone in condizioni più difficili ad uscire dal lavoro, creando dei nuovi poveri. Perché quello che oggi può essere considerata una pensione appena adeguata, domani si rivelerà una pensione bassa". Così l'ex ministro del Lavoro, Elsa Fornero, commenta, conversando con l'Adnkronos, l'apertura del presidente dell'Inps Pasquale Tridico ad una flessibilità pensionistica che consenta di lasciare volontariamente il lavoro prima degli attuali 67 anni ma sottoponendo intero l'assegno al ricalcolo contributivo. "Sotto il profilo finanziario questa proposta, ovviamente, considerato che opta per un calcolo interamente contributivo, non addossa oneri alla collettività nel senso che ciascuno prende la pensione che si è pagata con i propri contributi ma è chiaro però che comporterebbe pensioni molto più basse di quelle che i lavoratori si attendono", commenta ancora Fornero spiegando come la proposta si traduca in sostanza in una sorta di "Opzione donna" generalizzata a chi ha un'età maggiore dei 58 anni richiesti oggi alle donne per lasciare anticipatamente il lavoro. "Offrire questa possibilità di pensionamento anticipato a tutti i lavoratori significherebbe sicuramente abbassare di molto il livello delle pensioni perché vorrebbe dire ricalcolare tutte le pensioni dall'inizio della propria carriera lavorativa, con riduzioni dunque molto forti negli assegni a venire. Il rischio è dunque che questa proposta possa indurre le persone in condizioni più difficili ad uscire, creando dei nuovi poveri. Perché quello che oggi può essere considerata una pensione appena adeguata domani si rivelerà una pensione bassa", ammonisce Fornero sicura anche del fatto che "nessuno di quelli che oggi sono al governo o lo supportano abbia in mente una idea interamente basata sul contributivo". Per Fornero, la strada da imboccare per rilanciare il Paese e aumentare il potere d'acquisto dei lavoratori comunque è diversa e non contempla ulteriori modifiche al sistema previdenziale. "Dovremmo smettere di pensare sempre ad anticipare pensionamenti generalizzati e invece dovremmo concentrarci di più su come favorire il lavoro di tutte le persone che possono farlo, che si tratti di giovani, oggi precari, o donne, considerate sempre in secondo piano, o ancora di uomini non più giovani ma che hanno ancora la capacità di lavorare", conclude.
Pensioni Quota 100 Landini va oltre: "In pensione a 62 anni" - Riforma Pensioni News
PENSIONI QUOTA 100... E POI? PROIETTI (UIL), 'NO PROPOSTA TRIDICO, RICALCOLO CONTRIBUTIVO TAGLIA ASSEGNI' - RIFORMA PENSIONI NEWS
"Se la proposta Tridico significa un ricalcolo contributivo dell'assegno non va bene; porterebbe solo ad un taglio delle pensioni. E questo è lontano dalle nostre richieste. Per noi la flessibilità deve essere diffusa e diversificata intorno a 62 anni, come avviene in tutta Europa, ma senza nessun ricalcolo contributivo perché indebolirebbe in maniera inaccettabile l'assegno pensionistico". E' Domenico Proietti, segretario confederale Uil a commentare così, conversando con l'Adnkronos, l'idea del presidente Inps, Pasquale Tridico che apre ad una flessibilità in uscita dal lavoro, rispetto ai 67 anni necessari attualmente per andare in pensione di vecchiaia, ma con un ricalcolo 'contributivo' dell'assegno. Il tema pensioni sarà comunque a breve sul tavolo del confronto con il governo, il 27 gennaio prossimo, da cui il sindacato si attende una discussione ad ampio raggio che includa anche lavori gravosi, donne e precoci. "Bisogna poi pensare ai giovani, alla loro pensione futura che registrerà grandi buchi contributivi dovuti alla precarietà del lavoro di cui sono vittime: pensiamo si possa costruire un sistema di contribuzione figurativa o criteri con cui definire una sorta di pensione di garanzia", prosegue Proietti ricordando anche la necessità di riconoscere il lavoro gravoso come quello di cura effettuato dalle donne e risolvere anche il nodo dei lavoratori precoci ai quali bisognerebbe consentire di andare in pensione di vecchiaia con 41 anni di contribuzione.
PENSIONI QUOTA 100 ADDIO, MATTEO SALVINI PREPARA LE BARRICATE. Riforma Pensioni News
QUOTA 100 Pensioni superata nel medio periodo da Quota 102 (o Quota 101, il dibattito aperto politico)? Matteo Salvini non ci sta. La formula di pensionamento anticipato (62 anni - contro i 64 di cui si parla in queste settimane per il futuro - e 38 di contributi) che venne varata dal governo Lega-M5S e tanto cara al Carroccio viene difesa dal numero uno leghista. Che annuncia: “Il Partito Democratico ha presentato una proposta di legge per superare quota 100 e innalzare l’età pensionabile: maledetti! Altro che ‘Bella ciao’, vogliono tenere la gente in ostaggio fino a 70 anni, ma se ci provano gliela facciamo cantare in Parlamento giorno e notte Bella ciao e non li facciamo uscire dal Parlamento”, le parole di Salvini - come riporta termometropolitico.it - nel corso di un comizio a Novellara in provincia di Reggio Emilia.
Pensioni Quota 100. Balboni (FdI): inammissibili ritardi su Tfr dipendenti pubblici - Riforma pensioni news
"Il governo stipuli l'accordo quadro con le banche e gli intermediari finanziari, previsto dal decreto legge istitutivo di Quota 100, per consentire l'erogazione della buona uscita, per un valore massimo di 45mila euro, per quei dipendenti pubblici che hanno deciso di andare in pensione attraverso Quota 100. Una situazione paradossale e inammissibile che penalizza due volte i dipendenti, che oltre a non godere della legittima buona uscita si trovano costretti anche a vedere dilatati i tempi di liquidazione del trattamento di fine servizio", le parole del senatore di Fratelli d'Italia, Alberto Balboni, vicepresidente della Commissione Giustizia, che ha presentato un'interrogazione in merito al ministro del Lavoro e dell'Economia. "Un intervento doveroso da parte del governo anche alla luce della sentenza della Corte Costituzionale, che invita il Parlamento a ridefinire urgentemente l'intera materia perché l'incertezza di una giusta e tempestiva retribuzione è in contrasto con i principi costituzionali e non tutela la dignità umana. Tutte buone ragioni per auspicare un tempestivo intervento dei ministri Catalfo e Gualtieri" conclude il senatore Balboni.
PENSIONI QUOTA 100, 102 E IL FONDO INTEGRATIVO PER GIOVANI E DONNE: CHE BUFERA! Pensioni news
Quota 100 pensioni, quota 102 e la proposta di un Fondo previdenziale integrativo pubblico a capitalizzazione (per giovani e donne): il futuro della riforma pensioni sta diventando giorno dopo giorno uno dei tempi caldi di questo 2020 nel mondo della politica e dell'economia. Intanto in tema di riforma pensioni si è insediato a Roma, nella sede del CNEL, il gruppo tecnico di lavoro sul sistema pensionistico pubblico e privato, presieduto dal presidente Tiziano Treu e coordinato dalla vicepresidente Gianna Fracassi. Il gruppo, composto da Alberto Brambilla, Cesare Damiano, Michele Faioli, Marco Leonardi, Angelo Pandolfo e Michele Raitano, avra' compiti istruttori, di raccolta dei dati e delle diverse posizioni in campo. Il team ha deciso di varare un ciclo di audizioni che iniziera' il 30 gennaio con le maggiori organizzazioni delle parti sociali e che proseguira' con tutte quelle rappresentate al CNEL per terminare con i piu' importanti esperti in materia. Ma andiamo a esaminare i punti caldi nel dibattito di queste ultime ore.
PENSIONI: CGIL "FONDO INTEGRATIVO NON E' RISPOSTA A GIOVANI E DONNE" - Riforma pensioni news
"E' un grosso abbaglio pensare che la risposta previdenziale per giovani precari e donne possa essere un Fondo previdenziale integrativo pubblico a capitalizzazione". Cosi' il segretario confederale della Cgil, Roberto Ghiselli, commenta quanto affermato dal presidente dell'Inps, Pasquale Tridico, in audizione in commissione Lavoro della Camera. "Chi ha un lavoro povero o precario - osserva - non e' nelle condizioni di versare contributi sufficienti per costruirsi una pensione pubblica, figuriamoci se avra' mai le disponibilita' finanziarie per fare versamenti aggiuntivi per un Fondo integrativo. Dare una prospettiva dignitosa a questi lavoratori rappresenta una nostra priorita'. Lo si puo' fare - prosegue Ghiselli - rafforzando la previdenza pubblica e valorizzando le posizioni previdenziali cosi' da permettere anche ai giovani e alle donne occupati nelle attivita' piu' svantaggiate di avere una pensione dignitosa, quella che noi chiamiamo 'pensione contributiva di garanzia'. Anche l'idea di un Fondo integrativo pubblico, concorrente con i Fondi negoziali, la riteniamo sbagliata perche' - spiega - la funzione dell'Inps non e' quella di gestire risorse nel mercato finanziario". "I Fondi negoziali esistenti, che hanno dato in questi anni ottimi risultati nella gestione delle risorse dei lavoratori, stanno cercando di realizzare maggiori investimenti nell'economia reale italiana, anche in collaborazione con la Cassa depositi e Prestiti, in una logica prudenziale e socialmente responsabile". La Confederazione commenta i dati illustrati dal presidente dell'Inps, Pasquale Tridico, su Quota 100 pensioni: "le nostre previsioni erano corrette. 150mila pensioni pagate con Quota 100 nel 2019 confermano pienamente le stime elaborate gia' nell'aprile scorso dall'Osservatorio sulla previdenza della Cgil" ricorda il responsabile previdenza pubblica della Cgil nazionale, Ezio Cigna. "Avremo quindi un risparmio considerevole rispetto alle risorse stanziate in legge di Bilancio. Un risparmio che sara' generato da una platea inferiore rispetto a quella preventiva dal Governo, solo il 35%, ossia 341.266 anziche' 973 mila persone". "Quota 100 - conclude Ghiselli - oltre a essere una misura a termine, che non ha modificato strutturalmente la legge Fornero, e' comunque una misura parziale e insufficiente e lascia completamente aperta l'esigenza di arrivare al piu' presto ad una vera riforma del sistema previdenziale, utilizzando anche le importanti risorse risparmiate".
PENSIONI: UIL "NO A FONDO INTEGRATIVO PUBBLICO GESTITO DA INPS" - Riforma pensioni news
"La Uil ribadisce la sua netta contrarieta' all'istituzione di un fondo integrativo pensionistico pubblico gestito dall'Inps. Il nostro sistema di previdenza complementare e' gia' plurale, libero e concorrente e va rafforzato attraverso un rilancio delle adesioni e ripristinando una fiscalita' incentivante". Lo afferma Domenico Proietti, segretario confederale della Uil. "Quanto, poi, alla ricaduta sull'economia italiana e gli investimenti dei fondi pensione va ricordato che i fondi gia' investono piu' di un quinto delle loro risorse nel nostro Paese. Se gli investimenti nell'economia reale italiana sono ancora pochi - aggiunge -, cio' e' dovuto al ritardo del mercato finanziario che non ha saputo proporre prodotti coerenti alla natura dell'investimento previdenziale. A riguardo i fondi pensione hanno ricercato soluzioni adeguate e con CDP il prossimo 17 gennaio verra' presentato un fondo di fondi che ha proprio la finalita' si sostenere le attivita' produttive del Paese", conclude Proietti.
PENSIONI QUOTA 102 ANIEF: 'POLPETTA AVVELENATA' - Riforma pensioni news
QUOTA 102 PENSIONI DOPO QUOTA 100? IL PUNTO DELL'ANIEF - In Europa si va in pensione a 63 anni e senza penalizzazioni. In Italia a 67 e con un sistema che per le nuove generazioni prevede come assegno al massimo la metà dell'ultimo stipendio. Basta riforme sulla pelle dei contribuenti. La politica riduca i costi e scorpori dall'INPS tutte le uscite non legate alla previdenza. Il leader del sindacato autonomo rigetta senza se e senza ma il modello di revisione di anticipo pensionistico allo studio del Governo, che vorrebbe elevare da 62 anni a 64 anni la soglia minima per lasciare il lavoro, con una assurda ulteriore riduzione dell’assegno pensionistico per il passaggio all'intero sistema contributivo: “Invece di allinearci alle uscite dal lavoro di Paesi a noi vicini come la Francia, dove il pensionamento scatta a 62 anni senza decurtazioni con ha confermato il presidente Emmanuel Macron quando ha annunciato il ritiro del progetto di legge che voleva innalzarlo a 64 anni, da noi si rimane fermi a 67, con la possibilità che diventino anche di più. Non solo, si vuole ora concedere un leggero anticipo in cambio di un conto salatissimo: perché chi accetta si vedrebbe tagliato di un terzo i contributi versati durante la propria vita lavorativa”. “Il nuovo anticipo pensionistico su cui starebbe lavorando il Governo è una polpetta avvelenata, perché rispetto a Quota 100 contiene una doppia grave penalizzazione: innalza da 62 anni a 64 anni la soglia minima d’accesso e riduce fortemente l’assegno di quiescenza, poiché ricalcolato esclusivamente con il sistema contributivo”: è questa la risposta di Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, alla volontà dell’esecutivo di introdurre una sorta di "Quota 102". L’ipotesi su cui si sta lavorando è quella di introdurre una nuova età anagrafica minima a 64 anni, anziché i 62 attuali. Si starebbe anche ragionando su un ricalcolo per intero delle pensioni future con l’esclusivo sistema di calcolo contributivo, quindi totalmente in base ai contributi versati dal lavoratore tagliando così fuori tutti coloro che hanno diversi lustri da farsi considerare con il sistema retributivo più conveniente. “Riteniamo la proposta offensiva per i lavoratori italiani – commenta il presidente del sindacato autonomo Anief – perché si sta semplicemente tentando di poterli mandare in pensione sempre più tardi e con assegni quasi dimezzati rispetto a chi ha lasciato l’attività lavorativa solo pochi anni fa. Invece di agire legislativamente sulla riforma Fornero, si stanno strategicamente escogitando dei modelli di anticipo irricevibili: un lavoratore con oltre 35 anni di contributi ha pieno diritto di andare in pensione, senza essere per questo vessato da norme inique. L’assegno di coscienza non deve prevedere ricalcoli perdere e i gli attuali 62 anni minimi di ‘Quota 100’ non vanno toccati”. “È bene anche – continua il sindacalista autonomo – che la Commissione tecnica sulla previdenza, che secondo la Legge di Bilancio 2020 si dovrà costituire entro fine mese per rivedere i lavori gravosi oggi limitati a 11, allarghi al più presto le categorie da considerare come tali. Prevedendo come gravoso anche l’insegnamento a tutti i livelli, non solo quello della scuola dell’Infanzia, come del resto indicato più recenti indagini scientifiche sullo stress da lavoro correlato, partendo dal fatto che stiamo parlando di una professione particolarmente incline a determinare stress e burnout, oltre il fatto che in Italia abbiamo personale docente più vecchio al mondo. Chi insegna in Italia dovrebbe andare in pensione a 58 anni e con l'80 per cento dell'ultimo stipendio, con una tassazione agevolata al 20% come in Germania dove però a fine carriera si guadagna persino il doppio”.