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"Quanti ex calciatori finiscono in povertà! Ecco come li aiutiamo"
“Tra mutui, personale da pagare e… fidanzate, molti non riescono a risparmiare nulla”. Sono finiti male anche ex fenomeni di Inter, Juve e Lazio: scopri quali!
Cosa succede a un calciatore quando finisce la carriera agonistica? Chi è capace di amministrarsi con lungimiranza, può anche fare a meno di lavorare, visti i lauti ingaggi che girano a certi livelli. Altri iniziano carriere alternative come allenatori, dirigenti o commentatori televisivi, ma per alcuni inizia un vero e proprio baratro, fatto di disoccupazione e problemi economici.
Per questo motivo un gruppo di ex calciatori, tra cui l’ex laziale Gaizka Mendieta, ha deciso di dar vita a Player 4 Player, un’organizzazione che aiuta i giocatori a costruirsi un futuro una volta appese le scarpe al chiodo. Tra i co-fondatori ci sono anche Emile Heskey (ex Liverpool), Michael Johnson (ex Manchester City) e Stiliyan Petrov (ex Celtic e Aston Villa). Quest’ultimo ha sperimentato sulla propria pelle quanto possa essere traumatica la fine dell’esperienza agonistica: nel 2012 stava negoziando il suo nuovo contratto con l’Aston Villa, quando gli è stata diagnosticata una leucemia e, pur essendo tranquillo sul piano economico, non era psicologicamente pronto per smettere di giocare.
Non solo, negli anni precedenti era rimasto impressionato dalla quantità di suoi colleghi che attendevano con ansia il giorno di paga, nonostante stipendi da capogiro. Come spiegato alla CNN dal bulgaro, è facile dilapidare ingaggi faraonici: “Tra mutui, personale da pagare e… fidanzate, molti non riescono a risparmiare nulla”. Da qui la decisione di trasformarsi in consulente finanziario, per evitare a chi lascia il calcio di trovarsi a “implorare un posto di lavoro”.
Il problema è legato anche alla formazione, visto che per molti calciatori la carriera inizia da giovanissimi e non è facile conciliarla con un percorso di studi. Le statistiche della FIFPro, sindacato mondiale dei calciatori, evidenziano che il 72% dei professionisti non va oltre il diploma superiore, mentre solamente il 12% consegue una laurea.
Eppure, secondo Petrov, un ex giocatore ha un bagaglio di esperienze che può essere molto utile anche dietro una scrivania: “Leadership, comunicazione, cultura del lavoro e perseveranza sono qualità che vengono molto apprezzate dalle aziende, le quali guardano con crescente interesse agli ex atleti”.
E, siccome una carriera dura mediamente tra i 10 e i 15 anni, progettare il futuro diventa fondamentale, perché il passaggio dall’essere una star multimilionaria al finire in mezzo a una strada può essere molto più facile di quanto si pensi.