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Roberto Re: "Valentino Rossi? Ecco come mette ko Marquez e Lorenzo"

Di Giordano Brega

"Il carisma di Valentino Rossi, la sua storia, il suo spessore hanno sicuramente un potere immenso sui suoi rivali". Roberto Re, analizza le crisi che hanno caratterizzato Marquez e Jorge Lorenzo nel corso della stagione. La costante è il rendimento del Dottore, che martella a podio (almeno) ogni Gp.

Ma  il numero uno dei mental coach italiani parla a tutto campo sugli sportivi del momento. Dalla campionessa del mondo Tania Cagnotto ("Ha una grande capacità di mantenere alta la tensione e la concentrazione per tutta la gara") a Sebastian Vettel capace di riportare in alto la Ferrari ("Estremamente maturo e solido") sino all'allenatore del Milan, Sinisa Mihajlovic ("studia la psicologia dei propri giocatori").

Ecco l'intervista

Al di là della tecnica, a livello mentale qual è stato il segreto di Tania Cagnotto per riuscire a vincere l'oro ai Mondiali di tuffi per giunta a 30 anni e dopo la delusione per il bronzo mancato alle Olimpiadi?
Tania Cagnotto ha da sempre dimostrato una grande forza mentale in generale. Ha una grande capacità di mantenere alta la tensione e la concentrazione per tutta la gara, la maturità inoltre le ha dato più motivazione. Quasi certamente i mondiali del Kazan saranno gli ultimi a cui parteciperà, nonostante ciò la Cagnotto ha avuto il merito di mantenere alta la fame del risultato anche a fine carriera. Nelle ultime gare che la campionessa ha disputato una carta vincente è l’esperienza acquisita sul campo, strumento fondamentale cha ha decisamente fatto la differenza.

In MotoGp chi sta soffrendo di più tra Lorenzo e Marquez la forza mentale di Valentino Rossi?
Entrambi. Valentino Rossi con una moto di questo livello è veramente un avversario temibile. Il suo carisma, la sua storia, il suo spessore hanno sicuramente un potere immenso sui suoi rivali e la pressione che Valentino riesce a esercitare sugli altri è altissima. Credo che la capacità di incutere timore all’avversario che ha Rossi l’hanno avuta pochi altri campioni nella storia, se dovessi trovare un campione di questo tipo penserei a Michael Jordan, indiscusso mito del basket.

Parliamo di Formula 1. Da mental coach, come spiega gli errori che ha commesso ultimamente un due volte campione del mondo quale è Lewis Hamilton quando si è trovato sotto pressione?
Non ho sufficienti elementi per rispondere, ma credo che commettere errori sia normale. Un campione non è tale perché non sbaglia mai, un campione è tale proprio per la capacità di andare avanti ed essere sempre alla ricerca del risultato migliore. Hamilton ha dimostrato in più occasioni di sapere gestire la pressione e lo stress, magari è solo un momento non particolarmente favorevole.

Come vede la gestione "psicologica" di Vettel e del team Ferrari nel corso di questo Mondiale?
Vettel ha dimostrato di essere estremamente maturo e solido; è un uomo in grado di  trasferire questa sua solidità al resto del team che, nonostante un mezzo non ancora all’altezza della storia e delle ambizioni della Ferrari, dà l’impressione di migliorare di gran premio in gran premio e di crescere grazie alla fiducia nei propri mezzi.

Quanto si farà sentire nello "spogliatoio", nel gruppo della Juventus la perdita di tre senatori come Tevez-Pirlo-Vidal?
Sono sicuramente personaggi difficili da perdere, ma credo che la loro assenza si farà sentire molto poco perché ne sono rimasti tanti altri, ad esempio Gigi Buffon e Giorgio Chiellini. Soprattutto ritengo che la grande forza della Juventus si manifesti nella solidità della società, vero segreto della squadra. La forte leadership della dirigenza, Marotta su tutti, consente all’ambiente di non subire grossi colpi anche quando giocatori importanti lasciano la squadra.

Mihajlovic sulla panca del Milan è l'uomo giusto dopo Pippo Inzaghi per rilanciare la squadra a livello mentale?
Assolutamente sì, non solo perché Mihajlovic ha una mentalità vincente, ma soprattutto perché è un allenatore moderno. Sinisa, infatti, oltre a studiare chiaramente la tattica, studia la psicologia dei propri giocatori. Inoltre mi risulta che sia un avido lettore di libri motivazionali, tra cui i miei, il che indica grande umiltà, apertura mentale e voglia di migliorarsi, caratteristiche che è in grado di trasferire in toto alla squadra.