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Scommesse, Florenzi ai pm: "Solo roulette". Soffiata Figc, chat Tonali-Fagioli

di redazione sport

L'esterno del Milan é stato ascoltato per un'ora in Procura a Torino e ha ribadito: "Niente calcio". Stessa linea di Zaniolo

Scommesse, ecco che cosa rischia adesso Alessandro Florenzi

Il caso delle scommesse illegali nel calcio non si é chiuso con le squalifiche di Tonali e Fagioli che hanno ammesso tutto e patteggiato. Ora nel mirino della Procura di Torino é finito anche Alessandro Florenzi. Gli investigatori sono arrivati all'esterno del Milan - si legge su Il Fatto Quotidiano - esaminando le chat whatsapp contenute nei telefoni proprio di Fagioli e Tonali. A loro, il terzino campione d’Europa nel 2021 avrebbe chiesto le modalità d’accesso e di utilizzo delle piattaforme. Nulla però, tra gli indizi in mano agli inquirenti, porta a una possibile violazione del codice sportivo. "Non ho mai scommesso sulle partite di calcio". Florenzi si difende. Il terzino 32enne ieri è stato interrogato per circa un'ora in Procura a Torino, dove è indagato per esercizio abusivo del gioco d’azzardo. Sono le stesse accuse, sul fronte penale, contestate ai colleghi Nicolò Fagioli (Juventus), Sandro Tonali (Newcastle) e Nicolò Zaniolo (Aston Villa).

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Florenzi ha adottato la stessa linea difensiva scelta proprio da Zaniolo, suo ex compagno di squadra alla Roma, con cui condivide anche gli avvocati. Davanti ai pm, l’ex capitano giallorosso ha ammesso di essersi iscritto e di aver giocato su piattaforme illegali (oggetto della contestazione penale) e in particolare di aver puntato spesso alla roulette, ma ha ribadito fermamente di non aver mai scommesso sul calcio. Dal punto di vista penale, Florenzi – come gli altri calciatori – rischia un'ammenda, ridotta al minimo dal probabile "patteggiamento". Sul fronte sportivo però bisognerà ancora attendere l’evoluzione dell’inchiesta. La Procura della Figc era già stata avvertita dell’indagine a carico del laterale del Milan ma fonti del Fatto confermano che al momento non è stato aperto alcun procedimento. È possibile, tuttavia, che i pm di Torino abbiano comunque inviato al procuratore Giuseppe Chinè l’informativa della Squadra mobile.