Sport
Yogi Berra è morto: asso del baseball, ispirò l'orso di Hanna-Barbera
"It ain't over till it's over", 'non e' finita finche' non e' finita'. Stavolta Yogi Berra, icona del baseball americano, se n'e' andato davvero. All'eta' di 90 anni, il leggendario ricevitore e, in seguito, manager degli Yankees si e' spento per cause naturali, come comunicato dal Yogi Berra Museum.
"Ha condotto un'esistenza di incrollabile integrita', di umilta' e di buon umore contagioso che lo ha elevato da leggenda del baseball a icona nazionale", e' stato il commento del museo che porta il suo nome. Figlio di immigrati italiani (il padre Pietro era arrivato a Ellis Island dall'entroterra milanese nel 1909), Yogi - al secolo Lawrence Peter Berra - aveva preso il suo famoso soprannome da un amico che, vedendolo seduto a braccia conserte e gambe incrociate prima di battere, lo aveva paragonato a uno 'yogi indiano'. E il nomignolo ispiro' a sua volta il simpatico orso dei cartoni animati (Hanna & Barbera non hanno mai confermato, ma lo stesso Berra li denuncio' per diffamazione).
Una carriera intera negli New York Yankees (catcher dal '46 al '65), Berra e' entrato nella Hall of Fame nel 1972, oltre a essere uno dei soli quattro giocatori ad essere stati nominati Most Valuable Player dall'American League per tre volte. E' lui, inoltre, il campione che ha vinto piu' World Series: ben 10, una piu' di Joe DiMaggio.
Gli americani - che lo hanno sempre adorato - lo ricordano anche e soprattutto per il suo umorismo e i suoi aforismi, ribattezzati 'yogismi'. "Se ti trovi a un bivio, imboccalo", una delle sue frasi preferite. Memorabile anche la massima detta in seguito alla sconfitta contro i Pittsburgh Pirates nelle World Series del '60. "Abbiamo fatto troppi errori sbagliati". "Non so perche' dico queste cose", confesso' una volta alla Reuters. "Ma la gente mi capisce".