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Donna morta a Trento, l'ultima lettera: "Non ce la faccio più a vivere così"






La 41enne appariva sconfortata dal futuro e dal rapporto complicato con l'ex compagno. "Non ce la faccio più a vivere così" aveva scritto
Veronica Amistadi, giù dal ponte con il figlio. Le indagini e l'ultima telefonata alla sorella
Il pm di turno Davide Ognibene ha, comunque, aperto un fascicolo per istigazione al suicidio a carico di ignoti, un atto dovuto per cercare di far luce sulla terribile tragedia e permette agli inquirenti di effettuare gli approfondimenti necessari e le analisi sul computer e il telefono di Veronica. Nel frattempo i Carabinieri hanno analizzato le telecamere lungo il tragitto da Trento fino al viadotto: venerdì l’auto della donna era stata immortalata proprio nei pressi del ponte di Mostizzolo.
Veronica, era rimasta a vivere nel capoluogo anche dopo la separazione con l’ex convivente e aveva sempre cercato di mantenere un buon rapporto con lui anche dopo la fine della relazione per amore del piccolo Riccardo. Secondo gli investigatori Veronica aveva probabilmente maturato nel tempo un forte disagio che, però, all’esterno non era mai trapelato, neppure dall’ultima telefonata fatta alla sorella verso le 22.30 poco più di due ore prima della triste tragedia, durante la quale aveva raccontato della nuova vita dell’ex compagno e dei suoi sentimenti: "Così sarei stata esclusa dalla vita di mio figlio", si sarebbe confidata. La stessa, peraltro, ha raccontato agli inquirenti di non aver percepito nulla dal tono di voce di Veronica, e che anzi avevano parlato insieme di una gita di famiglia al lago di Garda.