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Ad Affari Vittorio Agnoletto: "Moratoria temporanea. Salviamo vite umane”

di Alessandro Grandi

Il portavoce di “No profit on pandemic”: “Dichiarazione di Biden decisione storica”

Affaritaliani ha parlato con Vittorio Agnoletto, portavoce di “No profit on pandemic” (firma qui per l'iniziativa) associazione che riunisce organizzazioni della società civile e gruppi politici, che chiede la moratoria sui brevetti per il vaccino contro il Covid 19.

“La decisione che ha comunicato Biden ha un'estrema importanza. Può essere considerata anche una decisione storica” dice Agnoletto riferendosi alle dichiarazioni del presidente Usa d'accordo con limitare i brevetti per il vaccino contro il Covid. “E' il risultato dell'attività e del lavoro che è stato svolto dalla società civile e non solo negli Stati Uniti. E' una decisione che adesso, però, apre le trattative. Finora abbiamo spinto per far in modo che i giocatori scendessero in campo, cioè che si aprisse il confronto. Ora che le squadre sono in campo bisogna ottenere il risultato. Quello che è evidente, però, è che Big Pharma userà tutte le forme di pressione possibili per condizionare il WTO e gli Usa e la società civile dovrà fare di tutto perché le trattative finiscano il prima possibile e siano efficaci” aggiunge il portavoce di “No profit on pandemic

L'attivista continua: “Siamo anche in una corsa contro il tempo. Non è la stessa cosa se le trattative finiscono fra due settimane o fra sei mesi perché nel frattempo la gente muore”.

Spiegando la moratoria racconta: “Quello di cui stiamo parlando è una moratoria per certi versi molto equilibrata, cioè sospendere temporaneamente i brevetti fino a quando rimane una condizione di pandemia. Questo prevede anche una forma di risarcimento per le aziende proprietarie dei brevetti stessi. Ma questo deve essere discusso all'interno del WTO. In questo quadro l'Unione Europea non ha giocato nessun ruolo ed è rimasta l'alleato più fedele di Big Pharma. Anche il Governo italiano non ha fatto nulla. Ci siamo rivolti con una lettera inviata il 19 aprile al premier Mario Draghi chiedendo che l'Italia prendesse una posizione a favore della moratoria e che prendesse l'impegno di spingere dentro la Commissione Europea per un cambiamento di strategia. Ma non abbiamo avuto nessuna risposta. Sentire adesso le dichiarazioni di Ursula von der Leyen o di esponenti del governo italiano che dicono che l'Europa deve avere un suo ruolo mi sembra sia una questione di pura immagine ma che non nascondono la loro vergogna perché nulla hanno fatto di fronte ad un'emergenza globale. Qui non si parla di distribuire diversamente la torta della ricchezza. Qui si parla di salvare vite umane".

Infine, uno sguardo oltre i confini: "Se non si interviene velocemente con i vaccini in tutto il mondo, il virus continuerà a moltiplicarsi con ceppi maggiormente aggressivi che prima o poi arriveranno anche in Europa e negli Usa. E non sappiamo se i vaccini di cui disporremo saranno in grado di contrastare le eventuali nuove varianti. Le aziende hanno già fatto guadagni stratosferici e continueranno a guadagnare moltissimo per cui quello che chiediamo è un equilibrio diverso fra il diritto alla vita e la libertà delle aziende private di tratte profitti in questo campo. In ogni caso la partita è aperta e bisogna chiuderla bene nel più breve tempo possibile”, conclude Agnoletto.