Finanza
Gestori Patrimoniali: Codice di Condotta Professionale
Da tempo il CFA Institute, l’associazione globale dei professionisti dell’investimento che detta gli standard di eccellenza professionale, diffonde e supporta i comportamenti etici sui mercati degli investimenti.
L’adozione di un Codice di Condotta Professionale di per sé non è sufficiente a garantire che i gestori adempiano alle proprie responsabilità di natura etica e normativa. Ma le linee guida esplicative proposta da CFA includono raccomandazioni ed esempi illustrativi che, pur non essendo esaustivi sottolineano particolari questioni sulle quali i gestori devono concentrare l’attenzione nello sviluppo dei regolamenti e delle procedure interne.
Uno dei punti focali è la lealtà verso i clienti, in base alla quale i gestori devono anteporre gli interessi dei clienti ai propri, proteggere la riservatezza delle informazioni comunicate dai clienti e rifiutare di partecipare a qualsiasi affare o accettare regali che possano ragionevolmente essere ritenuti capaci di influenzare l’indipendenza, l’obiettività o la lealtà nei confronti dei clienti.
Nell’espletare la loro funzione i gestori devono adottare una ragionevole cura e prudenza nei confronti del patrimonio dei clienti, non impegnarsi in pratiche che mirano a distorcere i prezzi o aumentare artificiosamente i volumi degli scambi, operare correttamente e con obiettività con tutti i clienti nella fornitura di informazioni sugli investimenti, nei consigli di investimento o nelle attività di investimento.
Per questo motivo devono avere una base di informazioni ragionevole e adeguata per le decisioni di investimento.
Nella gestione di un portafoglio o di un fondo, sulla base di uno specifico mandato, strategia o investimento, devono intraprendere tali attività solo se coerenti con gli obiettivi e le limitazioni stabilite con ciascun cliente e fornire informazioni e documentazione tali da permettere a investitori e risparmiatori di valutare se le proposte corrispondono alle specifiche esigenze di investimento.
Quindi i gestori devono saper valutare e comprendere gli obiettivi di investimento del cliente, la sua propensione al rischio, l’orizzonte temporale, le esigenze di liquidità, le limitazioni finanziarie, eventuali specifiche circostanze e ogni altra informazione rilevante che possa influire sulla politica di investimento determinando così se un investimento è idoneo alla situazione finanziaria del cliente.
Per quanto riguarda l’attività di trading i gestori non possono né agire, né fare in modo che altri agiscano, sulla base di informazioni sostanziali non di dominio pubblico che possano influenzare il valore degli investimenti negoziati pubblicamente, mentre invece sono tenuti a dare priorità agli investimenti effettuati per conto del cliente rispetto a quelli a beneficio degli interessi propri del Gestore e massimizzare il valore del portafoglio del cliente ricercando la migliore esecuzione di tutte le operazioni per il cliente.
Torneremo domani su altri aspetti altrettanto importanti del Codice etico, propugnato da CFA, sui temi della gestione del rischio, della compliance e dell’assistenza ai clienti, per concludere con le performances e le comunicazioni alla clientela.
Paolo Brambilla