L'Ue dice no al semaforo sugli alimenti. Salvi i prodotti Made in Italy
Vittoria per la "diplomazia" del settore alimentare italiano
Vittoria per la "diplomazia" del settore alimentare italiano a Strasburgo. Il Parlamento Europeo ha infatti bocciato in settimana il sistema di etichettatura "a semaforo" sugli alimenti, che prevede bollini verdi, gialli o rossi sulla base del contenuto di nutrienti critici per la salute, ma non sulla quantità. Come sottolinea la Coldiretti, molto critica verso questo sistema già adottato dalla Gran Bretagna, "la segnalazione sui contenuti di grassi, sali e zuccheri non si basa sulle quantità effettivamente consumate, ma solo sulla generica presenza di un certo tipo di sostanze. Il sistema finisce per escludere paradossalmente dalla dieta alimenti sani e promuovere, al contrario, le bevande gassate senza zucchero, fuorviando i consumatori rispetto al reale valore nutrizionale".
L'aula di Strasburgo si è espressa sulla Relazione Kaufmann relativa al programma di controllo dell'adeguatezza e dell'efficacia della regolamentazione europea, nella quale si invita la Commissione a "riesaminare la base scientifica, l'utilità e la fattibilità del regolamento 1924/2006 nonché eventualmente a eliminare il concetto di profili nutrizionali", ovvero quelle soglie tecniche di determinati nutrienti "critici" (come grassi, grassi saturi, zuccheri, sale).
La bocciatura dell'etichetta a semaforo, sottolinea la Coldiretti, "salva le esportazioni delle principali denominazioni Made in Italy, dal Prosciutto di Parma al Parmigiano Reggiano e Grana Padano, ma anche gli oli extravergine di oliva, la mozzarella o le nocciole che sono tra le vittime illustri della normativa adottata ingiustamente dal Regno Unito che colpisce il 60% delle produzioni italiane".
Il "semaforo" aveva infatti effetti paradossali: secondo i dati Nomisma, è il prosciutto di Parma con il bollino 'incriminato' a soffrire di più, registrando una perdita a quota 84% fra maggio e luglio 2015 rispetto agli stessi mesi del 2014, mentre quello non etichettato cresce del 40%. Nel caso del Parmigiano Reggiano preporzionato, quello senza bollino fra dicembre e febbraio 2014 ha aumentato le vendite del 70%, mentre lo stesso prodotto con il bollino e' calato del 4%.
"Si tratta di un primo passo per porre fine ad una ingiustificata discriminazione dei prodotti italiani su mercati esteri che non trova alcun riscontro sul piano scientifico" ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che "una classificazione semplicistica di cibi buoni o cattivi, basata su singoli nutrimenti non promuove una corretta informazione ai consumatori ma si pone anche in contrasto con la politica dell'Unione Europea rivolata a tutelare le denominazioni di origine che sono risultate le più danneggiate".