Affari Europei

Germania, congresso Cdu: ecco i candidati per il dopo Merkel

Al via il congresso della Cdu per decidere il post Merkel alla guida della partita e forse della Germania: in corsa Kramp-Karrenbauer, Merz e Spahn

Congresso Cdu, guerra all'ultimo voto per il dopo Merkel

Inizia il congresso della Cdu ad Amburgo, un passaggio cruciale per la Germania. I 1.001 delegati da tutto il Paese eleggeranno il successore di Angela Merkel alla guida del partito. E quello che forse diventera' il prossimo cancelliere.

Tre gli sfidanti: l'ex governatrice e attuale segretaria generale della Cdu, Annegret Kramp-Karrenbauer, detta 'AKK', definita talvolta "mini-Merkel" per la sua vicinanza alla cancelliera; l'ex capogruppo Friedrich Merz, considerato un conservatore, il quale anni fa decise di lasciare la politica dopo essersi scontrato proprio con Merkel per intraprendere una carriera assai munifica come lobbista e uomo d'affari; il ministro alla Sanita' Jens Spahn, il 'giovane' del gruppo che ha spesso attaccato la cancelliera ma che non dovrebbe avere reali chance di vittoria.

Germania: congresso Cdu, Merkel "ne usciremo uniti" "Sentiamo tutti che questo e' un congresso molto particolare. Sono certa che ne usciremo ben attrezzati, motivati e soprattutto unito": lo ha detto la cancelliera tedesca, Angela Merkel aprendo i lavori del Congresso della Cdu ad Amburgo. "Vogliamo che la Cdu come partito popolare sia convincente e continui a indicare la direzione del futuro". Il riferimento all'unita' del partito non e' casuale: molti osservatori descrivono la Cdu come partito lacerato tra la linea "continuista" e dialogante di Annegret Kramp-Karrenbauer, considerata la candidata "merkeliana", e la linea piu' conservatrice e liberista di Friedrich Merz. L'arrivo di Angela Merkel nella sala plenaria e' stato accolto con il lunghissimo applauso dei 1001 delegati

Merkel: "politica e' vedere con occhi degli altri"

-"Per cinquant'anni siamo stati noi cristiano-democratici a presentare il cancelliere in Germania: complessivamente 50 anni di responsabilita' di governo. E' motivo di umilta', piu' che di orgoglio: perche' immaginare e gestire la politica vuol dire vedere il mondo anche con gli occhi degli altri. Sapendo che il mondo non e' in bianco e nero, ma molteplice e colorato, perche' abbiamo sempre creduto nel compromesso, perche' non crediamo in risposte semplici".

Nei sondaggi tra gli elettori e militanti Cdu 'AKK' e' in netto vantaggio. Ma il voto decisivo sara' quello dei 1.001 delegati e secondo alcuni segnali e' Merz a scaldare di piu' i cuori dei funzionari cristiano-democratici.

Negli ultimi anni - se non altro dalla grande crisi dei migranti del 2015, quando circa un milione di profughi si riverso' sulla Repubblica federale - e' cresciuto il mal di pancia nei confronti della Merkel.

L'ex 'ragazza dell'est' si sarebbe spostata troppo 'a sinistra', svuotando dall'interno l'identita' del partito che fu di Adenauer e di Kohl. Il risultato, secondo i piu' critici, si sarebbe visto con il successo dell'ultradestra dell'Afd: "Abbiamo scoperto il fianco destro", e' il mantra piu' ripetuto dalle elezioni federali del settembre 2017 ad oggi.

Kramp-Karrenbauer, Merz e Spahn: tre nomi per il dopo Merkel

Tutti e tre gli sfidanti hanno quindi lanciato segnali precisi verso l'anima moderata del partito, dal tema migranti (sul quale Kramp-Karrenbauer ha esplicitamente criticato Merkel, mentre Merz ha cercato di mettere in discussione il diritto d'asilo individuale), al matrimonio omosessuale, alla caratura religiosa del partito (la famosa 'C' della Cdu).

E' stata una campagna intensa, combattuta a viso aperto in otto conferenze regionali in tutto il Paese, ed eventi come il convegno dei giovani del partito o la manifestazione del gruppo lavoratori Cdu e similari.

E se la 'pancia' del Paese sembra piu' sensibile ad 'AKK', un bel pezzo del mondo imprenditoriale pare sensibile al comeback - deciso un minuto dopo che Merkel aveva annunciato che non si sarebbe ricandidata - del milionario Merz.

La cui ricchezza da lobbista, pero', potrebbe essere il suo tallone d'Achille, in un Paese in cui la morigeratezza dei governanti ha ancora un valore. 

Dopo Merkel, partita aperta

La partita e' aperta. Il nuovo presidente del partito potrebbe anche non uscire alla prima votazione e Spahn, se al primo giro nessuno prende piu' della meta' dei voti, diventera' l'ago della bilancia. Le gole profonde parlano di scambi di telefonate con i singoli delegati: i voti devono essere conquistati uno per uno.

Ne va dell'eredita' di Angela Merkel, ma ne anche del profilo che la Germania vorra' darsi di fronte alla sfida di sovranisti e populisti in un'Europa sempre piu' lacerata.