"Google, altre due violazioni". Con la maxi multa nuova guerra dei dati Ue-Usa
L'affare Google si ingrossa: l'Ue indaga su altre due violazioni su Android e AdSense. E la vicenda rischia di influire sui rapporti tra Bruxelles e gli Usa
Google, Commissione Ue vede violazioni anche per Android e AdSense
L'affaire Google potrebbe essere solo all'inizio. "La Commissione è già arrivata alla conclusione preliminare che Google ha abusato di una posizione dominante in altri due casi, che sono ancora sotto indagine". Lo segnala la stessa Commissione Ue nella nota con la quale viene annunciata la multa di 2,42 miliardi di euro a Google per violazione delle norme sulla concorrenza. I due casi ai quali si fa rierimento, precisa il comunicato, sono quelli del sistema operativo Android e di AdSense. "La decisione di oggi", sottolinea la nota, è un precedente che stabilisce il quadro per la valutazione della legalità di questo tipo di condotta. Allo stesso tempo, non sostituisce la necessità di una analisi specifica di ogni caso che tenga conto delle caratteristiche specifiche di ogni mercato".
Tra Ue e Usa riparte la guerra dei dati
La maxi multa a Google potrebbe essere la miccia che fa riesplodere lo scontro sui dati tra Stati Uniti e Unione Europea. Una guerra che sembrava essersi conclusa dopo che era stato siglato l'accordo bilaterale per la protezione dei dati personali scambiati a fini di contrasto alla criminalità, il cosiddetto Privacy Shield. L’accordo garantisce standard alti e vincolanti per la protezione dei dati personali scambiati dalle autorità giudiziarie e di polizia sulle due sponde dell’Atlantico. Ma ora ritorna in bilico il potenziale accordo in materia di sicurezza e antiterrorismo. ll 16 giugno nel corso della riunione bilaterale tra l’Unione europea e gli Stati Uniti, tenutasi a Malta, le istituzioni europee e quelle Usa hanno parlato di temi per affrontare il terrorismo, quali la possibilità di accesso a informazioni conservate su server nei due continenti e che, ad oggi, rispondono a norme giuridiche diverse. Il caso Google potrebbe invece far ripiombare Washington e Bruxelles alla tensione precedente.
I consumatori Ue chiedono cambiamenti reali
La decisione della Commissione Ue di multare Google è stata accolta con soddisfazione dai consumatori Ue. La multa "segna una svolta" in quanto "ha confermato che i consumatori non vedono quello che è più rilevante per loro sul motore di ricerca più utilizzato al mondo ma piuttosto quello che è meglio per Google", afferma il Beuc, uno dei ricorrenti formali che si è rivolto all'Antitrust Ue contro le pratiche di Google per difendere il diritto di consumatori a vedere risultati neutrali e basati sulla qualità anziché i prodotti sponsorizzati da Mountain View. "Ora dobbiamo vedere cambiamenti reali", ha avvertito la direttrice del Beuc Monique Goyens, secondo cui il comportamento di Google nei servizi Shopping "è solo la punta dell'iceberg". Per questo, conclude, "la decisione di oggi è un precedente importante di come la Commissione valuta l'impatto di comportamenti anticoncorrenziali sui mercati digitali per i consumatori".