Tensione con la Russia, in vigore l'accordo commerciale tra Ue e Ucraina
Per la Russia il nuovo anno porta due provvedimenti legati alle crisi politiche piu' acute che hanno segnato il 2015, quella con l'Ucraina e, piu' recente, quella con la Turchia innescata dall'abbattimento del jet di Mosca al confine con la Siria. Dal primo gennaio entra in vigore la parte commerciale dell'accordo di associazione tra l'Ucraina e l'Ue, e contemporaneamente l'embargo di Mosca su diversi prodotti agricoli turchi, nonche' la chiusura di alcuni settori economici russi alle imprese di Ankara.
La parte politica dell'accordo Ucraina-Ue era entrata in vigore a novembre del 2014, dopo la firma avvenuta a giugno. A novembre del 2013 il rifiuto di firmare l'accordo dell'allora presidente ucraino, il filo-russo Viktor Yanukovich, pressato da Mosca, fece esplodere la crisi nel Paese. Un movimento di protesta sostenuto dagli Usa e dall'Occidente costrinse Yanukovic a lasciare il potere, la Russia rispose invadendo la Crimea e scatenando cosi' il conflitto nelle regioni ucraine sud-orientali.
L'applicazione dell'accordo per la creazione di un'area di libero commercio tra l'Ue e l'Ucraina e' una pietra miliare nelle relazioni bilaterali di entrambe le parti, perche' offre benefici economici agli uni e agli altri, si legge in un comunicato della Commissione Ue.
I prodotti ucraini avranno accesso stabile e preferenziale al maggior mercato del mondo, quello europeo, con 500 milioni di consumatori, aggiunge la nota. I Paesi comunitari beneficeranno di un piu' facile accesso al mercato ucraino (45 milioni di persone). I cittadini ucraini avranno un migliore accesso ai prodotti di alta qualita' e i dazi di importazione saranno piu' bassi, si legge ancora nel comunicato.
L'incidente del caccia russo abbattuto dalla Turchia, avvenuto il 24 novembre, ha sconvolto le proficue relazioni tra Mosca e Ankara, e tra i due presidenti Vladimir Putin e Tayyip Erdogan. La tensione e le reciproche accuse tra i due Paesi e' salita vertiginosamente fino a quando, il primo dicembre, Putin ha emesso un decreto che vieta, a partire da oggi, le importazioni alimentari (in particolare verdura, frutta, fiori, carne) e sospende inoltre il regime di visti liberi con la Turchia.