Affari Europei

Tunisia, attacco al comparto del turismo. L'Ue compensa: accordo di libero scambio

Gli attentati del Bardo prima e la strage sotto gli ombrelloni a Sousse poi, mirano a distruggere il settore turistico della Tunisia. Quella dei fondamentalisti islamici è una precisa strategia: destabilizzare il governo colpendo una delle principali fonti di guadagno per l'economia tunisina.

I terroristi hanno attaccato i turisti occidentali per farli scappare via dalle spiagge e dai musi. Una mossa che ha avuto due effetti: dimezzare le entrate legate al turismo e isolare il Paese. Il rischio è che Tunisi venga lasciata da sola a fronteggiare il pericolo jihadista che si annida nella confinante Libia. Sola e con risorse limitate.

L'economia, appunto. I dati parlano chiaro, prima degli attentati il 7% della ricchezza del Paese era prodotta dal comparto turistico. Un settore che dava lavoro a 400 mila persone tra camerieri, autisti, ma anche direttori di hotel e agenzie di viaggio. I primi sei mesi del 2014 hanno visto un calo del 28% delle presenze nelle strutture alberghiere. Ma dal 2010, prima della primavera araba, le presenze degli occidentali si sono dimezzare.

È un dato di fatto che i movimenti terroristici reclutano la bassa manovalanza tra i poveri, tra chi è privo di speranza per un futuro migliore e ha dentro tanta rabbia. Affossare l'economia significa generare riserve di giovani disperati che invece di lavorare negli hotel (contaminandosi magari con la cultura occidentale), ora rischiano di essere arruolati alla jihad.

È compito dell'Occidente intervenire, si sente ripetere più spesso. Italia e Francia, i due paesi più legati alla Tunisia, hanno offerto sostegno. Ma quando si parla di economia tutti latitano. Tranne l'Unione europea: da Bruxelles arriva una apertura importante. Il premier tunisino Habib Essid, in occasione della sua visita a Bruxelles a maggio, ha annunciato che la Tunisia intende avviare i negoziati per un accordo di libero scambio con l’Unione Europea il prossimo ottobre.

“La bozza finale e dettagliata dell’accordo di libero scambio vedrà presto la luce”, ha detto Essi durante una conferenza stampa con l’Alto Rappresentante Ue per la politica estera, Federica Mogherini. Un accordo del genere non vuol dire solo legare maggiormente il Paese all'Europa e all'Occidente, ma significa anche dare sostegno al governo e sopperire al calo delle entrate dovuto agli attacchi terroristici.