Affari Europei

Ue, i socialisti all'attacco del Ppe: per quanto tollererete ancora Orban

Dopo il mezzo flop del referendum in Ungheria il gruppo socialista al Parlamento europeo va alla carica del premier Orban e del Ppe, a cui Fidesz appartiene (e in cui trovano spazio anche Fi e Ncd). "Per quanto tempo la Ue tollererá la politica di demonizzazione dei migranti di Orban e del suo partito Fidesz? Come contribuenete sono preoccupato per le accuse di corruzione e di uso non trasparente dei fondi Ue in Ungheria. La Commissione Ue e il gruppo Ppe non possono chiudere gli occhi di fronte alle scelte di Orban". Lo afferma con una nota il capogruppo degli europarlamentari socialisti e democratici, Gianni Pittella.

Pittella ha ribadito il sostegno del Pse alla scelta dei socialisti ungheresi di puntare sull'astensione per non raggiungere il quorum del 50%, necessario perché il referendum sia valido. E la strategia é riuscita: con il 94% dei voti scrutinati, i No al referendum ungherese sulle quote Ue per la redistribuzione dei profughi sono pari al 98,24%. I Sí sono l'1,76%. L'affluenza definitiva e' stata del 43,3%. I dati sono dell'Ufficio elettorale ungherese. Il referendum non e' quindi valido, non avendo raggiunto il quorum del 50%.    

In campagna elettorale, il partito di Governo Fidesz del premier Orban e l'estrema destra di Jobbik hanno invitato a votare No. La sinistra ha spinto per la non partecipazione al voto. I socialdemocratici e Jobbik chiedono ora le dimissioni di Orban. Il premier ribatte: "La Ue non puo' costringere l'Ungheria ad accettare i migranti". Il portavoce del Governo sottolinea il dato del No al 98%, ma non fa cenno al mancato raggiungimento del quorum.