De Luca: "A Caivano le case popolari vengono assegnate dalla camorra"

Il parroco di Caivano Don Patriciello: "L'incontro con Meloni non poteva andare meglio"

Di Redazione Cronache
Vincenzo De Luca presidente regione Campania
Cronache

De Luca: "A Caivano le case popolari vengono assegnate dalla camorra"

"Ora vediamo se riusciamo stavolta a fare passi avanti concreti al Parco Verde. E' certo che ancora oggi lo Stato non c'è a Caivano". Lo ha detto il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, su Facebook. "Ho segnalato - ha detto De Luca riferendosi all'incontro di ieri con la premier Meloni dopo la visita del Governo al Parco Verde di Caivano - che la maggioranza degli occupanti di alloggi di Caivano sono abusivi. Molte case sono state liberate ultimamente e la nuova assegnazione è stata decisa dalla camorra. C'è bisogno di risolvere questo problema, altrimenti ancora una volta facciamo propaganda".

L'INTERVENTO SU FACEBOOK DI VINCENZO DE LUCA 

De Luca ha riferito anche di aver "avuto la segnalazione di 100 famiglie che abitano regolarmente in locali popolari e si è pensato di realizzare spazi sociali alla base di quei palazzi, con uso di sanitari, assistenti sociali e di volontariato. Ma su questo ricordo che serve prima di tutto la sicurezza, possiamo fare anche un centro ascolto degli psicologi ma nessuno ci andrebbe senza sicurezza nel Parco Verde. Su questo finora ringrazio la caserma dei carabinieri, perché c'è stata un'insistenza dell'assessore regionale Morcone negli ultimi anni per aprire la stazione dei carabinieri. Oggi ringrazio il capitano Cavallo e i carabinieri ma è evidente che devono coprire anche altri 4-5 territori vicini e quindi non basta. Servono carabinieri, polizia ed esercito in strada 24 ore su 24".

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De Luca ha sottolineato che "in questi anni - ha detto - la Regione ha fatto una supplenza anche senza avere competenza diretta sulla sicurezza e su interventi sociali e di scuola. Abbiamo cercato di essere presenti, realizzando due impianti sportivi e dandoli ad associazioni, abbiamo finanziato 4 scuole di Caivano per scuola viva, voucher sportivi a 350 ragazzi, abbiamo stanziato 8 milioni di euro per assistenti sociali. Erano programmati 42 assistenti sociali, ma il Comune di Caivano ha solo 3 assistenti sociali. Scontiamo purtroppo che i Comuni sono disastrati o sciolti, come Caivano, sciolto tre anni fa per un problema camorristico, poi elezioni e poi sciolto di nuovo ad agosto. Non si sa con chi parlare".

Don Patriciello, incontro con Meloni non poteva andare meglio

L'incontro con la premier Meloni a Caivano è andato "nel migliore dei modi", commenta don Maurizio Patriciello col Messaggero. "La premier mi ha garantito che" il luogo dove le due giovani hanno subito violenze "tornerà a essere un centro sportivo". "Credo che manterrà la parola, noi l'abbiamo presa sul serio", afferma il parroco, che avvisa: "Se i patti, come è accaduto in altre occasioni, non verranno rispettati sapremo anche fischiare". Don Patriciello ha rivolto anche un appello alla ministra per la Famiglia: "Allontaniamo i minori dal porno".

"Eugenia Roccella - dichiara il sacerdote - mi ha assicurato che la risposta del governo sarà tempestiva". "Voglio rivolgermi agli attori e alle attrici del mondo hard - aggiunge -, ci diano una mano a tenere lontani i bambini da quei film". "Meloni è la prima donna premier, è venuta preparata e ha detto le cose che volevo sentire", ha aggiunto Patriciello in un'intervista al Corriere della Sera. "Ora mi tocca ricevere le telefonate indispettite dei miei amici di sinistra - racconta -. Non mi perdonano di aver aperto le braccia a Giorgia Meloni. Ma se anche De Luca ha detto che qui lo Stato non si è mai visto. Dovevo starmene con le mani in mano?". Con il presidente della Campania - aggiunge il parroco - "ci siamo incontrati, ora dice che ci aiuterà per gli assistenti sociali". E il sindaco di Napoli Manfredi? "Non visto e non sentito". 

 

 

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