Politica
FdI, problemi con alleati e mugugni dalla base: ipotesi elezioni anticipate
Le prime crepe dopo un anno affaticano FdI e il governo
A Giorgia Meloni potrebbe convenire andare al voto. L'ipotesi di Bisignani
I sondaggi sono floridi, il vento è in poppa, il sole dardeggia ancora calore africano e il pesce dei ristoranti di Anzio si offre garrulo a Giorgia e ai suoi cari.
Allora tutto bene?
Non proprio.
FdI e il governo affaticati dalle prime crepe
Ci sono alcune crepe nella diga meloniana che dovrebbero far riflettere la premier che è politica scaltra e navigata.
Gli italiani sono in sofferenza economica a causa dell’inflazione alimentare, delle bollette, della benzina, della perdita del reddito di cittadinanza.
Il popolo mugugna e l’acquisto della nuova villa ultramilionaria con piscina non aiuta.
Poi ci sono i problemi con gli alleati, in primis la Lega che cerca di soffiare elettori a FdI per le Europee del 2024, ma anche con Forza Italia che vuole mantenere i suoi spazi in attesa della discesa di Piersilvio.
A tutto questo si aggiunge la situazione interna di Fratelli d’Italia con la nomina al vertice della sorella Arianna che non è piaciuta a Rampelli e ai suoi “gabbiani” che hanno chiesto un congresso di ratifica.
Nell’elettorato poi si parla di “tradimento” per la posizione filoatlantica e pro - Ucraina di una base che è tutta filo – putiniana o quasi.
Insomma se il presente è ancora roseo densi nubi oscure si profilano all’orizzonte.
Luigi Bisignani alla Piazza, la kermesse politica di Affaritaliani.it, ha lanciato una suggestione: “A Meloni conviene andare ad elezioni”.
Sarebbe stato bello che la premier fosse stata presente per rispondere ma pur essendo in loco ha preferito dare default.
"Ha il governo impallato” –dice Bisignani-. “Se Meloni non trova nuovo smalto si sfilaccia tutto il rapporto con i suoi ministri. Fare un rimpasto è sempre complicato. La premier ancora ha un grandissimo consenso nel Paese, ma un consenso sempre minore nel Palazzo, che significa tra i partiti, tra i centri di potere, le banche, il Consiglio di Stato, l’Avvocatura dello Stato. Quindi lei per utilizzare questa grande onda che ha nel Paese non può che andare a elezioni anticipate",
Insomma, il problema è nel “Palazzo”, cioè nel rapporto con la Politica e l’Alta Amministrazione statale con cui non c’è più un buon feeling.
Certamente la misura della tassazione degli extra profitti delle banche non è piaciuta al mondo industriale e anche a qualche alleato come Forza Italia visto che la famiglia Berlusconi possiede una banca, “Mediolanum” e già Tajani si è fatto sentire.
IL VIDEO DELL'INTERVISTA DEL DIRETTORE PERRINO A BISIGNANI A LA PIAZZA DI AFFARI
Bisignani fa interessanti considerazioni nel libro “I potenti al tempo di Giorgia” (Chiarelettere) che ha di nuovo scalzato il libro del Generale Vannacci dal primo posto su Amazon.
Del resto, prosegue Bisignani, le occasioni per rompere e andare al voto anticipato sono molte, dalla riforma del premierato, alla Giustizia, al Pnrr, alla Finanziaria. Se si vuole un casus belli si trova.
Ed in effetti, se la situazione si complicasse ulteriormente nelle direttive indicate, la Meloni potrebbe pensare anche a questa soluzione per eliminare avversari interni ed esterni e capitalizzare il consenso che ancora ha ma che comincia ad evaporare.
Una mossa indubbiamente azzardata, ma che potrebbe essere risolutiva per una politica che non ama aver nemici interni.