La Russa jr, il nodo delle chat padre-figlio. Il Senato ne blocca la visione

Il padre della ragazza che accusa Leonardo di stupro: "Se non teme nulla il presidente perché non dà il via libera?"

Di Redazione Cronache
Ignazio e Leonardo Apache La Russa
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La Russa jr, lo sfogo del padre della giovane abusata: "Bisogna dissolvere ogni dubbio"

Le indagini sul presunto stupro di cui è accusato il figlio di La Russa procedono ma a rilento. I pm hanno un po' le mani legate e faticano a capire come siano realmente andati i fatti. Una ragazza accusa Leonardo e un amico dj di molestie, ma per capire cosa è accaduto a casa del Presidente del Senato la notte del 19 maggio vanno acquisite le chat e i messaggi tra Ignazio La Russa e suo figlio Leonardo. Con un’istanza, - si legge sul Corriere della Sera - il legale della ragazza invita la Procura di Milano a estrarre i dati dal telefonino del giovane e a depositarli nell’inchiesta, ma questo può avvenire solo con l’autorizzazione del Senato.

"Se non teme nulla, il presidente La Russa - si sfoga il padre della ragazza al Corriere - non dovrebbe avere problemi a invitare la giunta a dare l’autorizzazione in modo da dissolvere i dubbi". Intanto è cominciata l’estrazione di chat, sms, video e ogni altro dato attraverso parole chiave alla presenza dei legali di La Russa jr e di Tommy Gilardoni, il dj 24 enne suo amico e anche lui indagato.

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L’apparecchio è stato sequestrato nelle scorse settimane, ma al momento i pm hanno deciso di escludere l’esame dei messaggi tra il ragazzo e il padre perché protetti dall’immunità parlamentare del senatore La Russa. Il legale della 21enne scrive che "non c’è alcun motivo che possa giustificare l’esclusione delle conversazioni" dal 19 maggio al 14 luglio, quando il ragazzo consegnò il cellulare alla Polizia.

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