Crolla il Pil. Manovra, si complica la caccia ai fondi del governo Meloni

I dati Eurostat certificano il calo del Pil italiano, un pessimo segnale per il governo Meloni e la ricerca dei fondi per la manovra finanziaria

di Redazione Economia
Giorgia Meloni
Economia

Crolla il Pil (-0,4%), l'Italia tra le peggiori in Europa. Peggio di noi solo Austria, Svezia e Polonia

Pessima performance dell’economia italiana. Come certificano i dati dell’Eurostat, nel secondo trimestre del 2023, il calo del Pil dello 0,4% è stato tra i più pesanti dell’Unione Europea. Infatti, solo tre Stati hanno fatto peggio dell’Italia, ovvero Austria (-0,7%), Svezia (-0,8%) e Polonia (-2,2%).

In realtà, per gli addetti ai lavori non è una grande sorpresa. Infatti, già a luglio, le prime stime avevano reso evidente come l’Italia avesse iniziato a rallentare notevolmente. Un calo questo, che arriva dopo un ottimo periodo per l’economia italiana.

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Infatti, nel primo trimestre la crescita dell’Eurozona era stata dello 0,1%, in Italia dello 0,6%. Poi il crollo: il Pil dell’Eurozona nel secondo trimestre ha segnato una crescita appena dello 0,1% (rivista al ribasso la stima flash dello 0,3% di metà agosto), ma il nostro Paese ha fatto peggio e vede il Pil nel trimestre in calo dello 0,4%, contro il -0,3% della stima flash.

Un dato che conferma i conti economici trimestrali dell’Istat e che certifica le attuali difficoltà del governo a tenere i conti a posto. Nella Nota di aggiornamento in arrivo entro fine settembre, l’esecutivo dovrà prendere atto del rallentamento dell’economia: un fattore che rende ancora più complicata la caccia alle coperture per la manovra finanziaria.

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Tornando ai dati, nell’Ue il Pil è rimasto stabile a livello congiunturale e ha segnato una crescita tendenziale dello 0,4%. Tra le maglie nere ci sono appunto Polonia, Svezia, Austria, Italia e Cipro. L’Eurostat, poi, conferma che la Germania è ferma (0,0%) dopo due trimestri in calo.

Confermate, invece, i buoni risultati di Francia (+0,5%) e Spagna (+0,4%). Spicca tra la revisione al ribasso del dato dell’Irlanda (passa da +3,3% della stima flash a +0,5%). Crescono di più nell’Ue Lituania (+2,9%), Slovenia (+1,4%), Grecia (+1,3%), Croazia e Malta (+1,1%).

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