Il caffè italiano piace a tutti. Le miscele da espresso conquistano il mondo

Il report Mediobanca stima in 120 mld il valore del mercato mondiale del caffè. L'Italia si conferma leader di settore con la top 3 di Lavazza, Illy e Borbone

di Redazione Economia
Martina Stella
Economia

Caffè, il mercato "prende il volo" all'estero: i risultati delle big italiane. Report

L’Italia vive una stagione aurea per il caffè torrefatto. Un recente report di Mediobanca infatti ha calcolato aumenti a doppia cifra per i big player del mercato che vale complessivamente 120 miliardi di dollari; un numero destinato a crescere nell’ordine dell’1-2%.

Il fatturato non consolidato delle imprese italiane del comparto nel 2022 è stimato da Mediobanca in 4,5 miliardi di euro e l’incidenza Ebitda sul fatturato delle imprese italiane si attesta all’11,6 per cento. Come riporta Pambianco Wine&Food, a trainare la crescita nel Belpaese sono stati principalmente il monoporzione (in Gdo) e le performance per l’export; mentre sulla brand reputation a dare un boost decisivo il saper comunicare l’orientamento alla sostenibilità.

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Lavazza ha dichiarato per il 2022 2,7 miliardi di euro di ricavi e un fatturato in crescita del 17,6% sull'anno precedente. “Il margine – riferisce a Pambianco Wine&Food Igor Nuzzi, regional director Italy & Iberia del gruppo – è stato sostenuto da un incremento delle vendite, da un’oculata politica di gestione dei listini e un attento controllo dei costi operativi. Il Gruppo ha scelto di assorbire una quota consistente dell’aumento dei costi e di riversarne al consumo solo una parte, premiato con una performance a volume superiore all’andamento del mercato e a valore in linea con lo scorso anno”. I primi 6 mesi del 2023 – riferisce il manager – registrano una continuità nel canale retail. “In questo contesto, Lavazza registra costanti crescite di quota in tutti i segmenti, in particolar modo nelle capsule”, aggiunge il manager.

Illycaffè ha aumentato i ricavi del 13,6% totalizzando 567,7 milioni di euro. Lo riferisce il chief commercial officer Francesco Bosso. “Questo grazie a delle scelte strategiche che si sono rivelate vincenti: il taglio dei costi discrezionali, una maggiore efficienza operativa, strategie di lungo periodo su mercati promettenti come Usa e Cina”. Quanto al primo semestre 2023. “I ricavi sono cresciuti del 5%, con un forte supporto del mercato statunitense (+16%), che puntiamo a trasformare nel secondo mercato dopo l’Italia”, chiosa. L’azienda di Trieste inoltre gioca la carta dell’iperespresso: una capsula che estrae il caffè in due fasi, iperinfusione e emulsione).

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Caffè Borbone ha chiuso l'anno scorso con 262,7 milioni di euro di ricavi: il suo monoporzione si conferma prodotto principale e la sua crescita in Gdo è - in valore - di +36,1%, una performance ben superiore alla media del canale che si attesta invece sul +9,6%. Ottimi i risultati anche sul e-commerce in cui l'azienda rimane leader: + 22% sui mercati esteri. L’amministratore delegato Marco Schiavon: "i risultati mostrano che abbiamo consolidato la nostra leadership nel comparto monoporzionato e dato ulteriore impulso alla crescita".

E aggiunge: "La cialda registra tassi di crescita più rapidi rispetto alla capsula, grazie anche alla sostenibilità delle materie prime in termini di corretta gestione post-consumo, compostabilità e riciclabilità. Come altri produttori, stiamo dedicando molte risorse all’esplorazione di soluzioni, materiali per capsule e imballi che siano sempre più compatibili con uno smaltimento o organico o semplificato per la corretta raccolta differenziata”.

 

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