Superbonus, il j'accuse di Castelli: "Meloni poteva mettere un rubinetto"

Dopo le parole del ministro dell'Economia Giorgetti sui suoi "mal di pancia" legati al superbonus, le polemiche continuano. Parla l'ex viceministro Castelli

di Redazione Economia
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Superbonus, ecco il commento dell'ex viceministro all'Economia Castelli. VIDEO 

“Da consulente alle imprese, mi domando, qual è quel governo che da un giorno all’altro blocca una misura che aveva dato- durante il periodo Covid- Pil, posti di lavoro e tasse pagate allo Stato. La follia è questa: oggi, come ci dice la presidente dell’Ance, ci sono 750mila famiglie in difficoltà.  E se, questo governo- che almeno per ideologia dovrebbe tutelare le imprese e gli imprenditori (ma non lo fa)- almeno pensi ai condomini: migliaia di famiglie non sanno che cosa fare con i tralicci che hanno davanti alle finestre da un anno e mezzo". Con queste parole l’ex viceministro dell’Economia Laura Castelli ha lanciato il suo j'accuse al governo sul tema superbonus. 

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Un tema sempre più caldo che dopo le parole pronunciate dal ministro all'Economia Giorgetti da Cernobbio, si è più che surriscaldato. Il leghista ha infatti lamentato un certo "mal di pancia" sulla voragine lasciata dall'agevolazione fiscale, annunciando una manovra "più che prudente". Il problema principale, secondo le stime del Tesoro, è legato alla voragine nei conti dello Stato creata dagli effetti distorsivi sul superbonus. 

Secondo Castelli però- un anno fa- il governo poteva agire evitando ulteriori distorsioni. "La premier Meloni già dall’anno scorso poteva mettere un rubinetto alla misura: il superbonus si fa, i soldi sono questi e poi stop. Se si fosse fatto, oggi non ci troveremmo in questa situazione". 

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