Casa di riposo a Milano, la notte dell'incendio nessun medico in servizio

Casa dei Coniugi: non solo i problemi ai sistemi antifumo. I sindacati denunciano la mancanza di personale nella struttura dove hanno perso la vita sei anziani

a cura della redazione
Milano, incendio in casa di riposo: sei morti
Milano

Casa di riposo a Milano, la notte dell'incendio nessun medico in servizio

La notte in cui è divampato l'incendio nella Rsa Casa Per i Coniugi,in via Cinquecento 19, a Milano, a quanto apprende l'Agi, non c'era nessun medico in servizio. Due medici si erano dimessi nei mesi scorsi, ma non ne era stato preso ancora uno in sostituzione. Fonti vicine alla cooperativa sociale servizi alla persona, Proges, fanno sapere che l'obbligo è di reperibilità non di presenza, e un medico era correttamente reperibile. Prima del Covid i medici però erano presenti, uno in ogni sede.

Casa di riposo Milano, sotto i riflettori la carenza di personale

Con il passare dei giorni, si approfondiscono diversi aspetti critici relativi alla gestione della strututra. In particolare, i sindacati si concentrano sulla mancanza di personale. I parenti degli ospiti della rsa 'Casa per Coniugi' di Milano, dove venerdi' 7 luglio e' divampato un incendio che ha causato la morte di sei assistiti,   avevano difficolta' a incontrare gli anziani, a causa della mancanza di personale. "Alcune volte i familiari venivano a trovare i loro cari ed erano spesso assistiti da un solo operatore", ha raccontato all'AGI una dipendente della residenza sanitaria assistita. Un problema segnalato il 7 ottobre 2022 dal sindacato di base Cub Sanita' italiana al responsabile della Direzione Milano Lodi dell'Ispettorato nazionale del lavoro, in una relazione con oggetto "Carenza di personale e disservizio, turni da 10-16 ore della Rsa Virgilio Ferrari e Casa per Coniugi".

Il rogo per un mozzicone a letto e l'impianto rilevazione fumi inattivo da gennaio 2022

La tragedia del 7 luglio porta dunque ad approfondire, come inevitabile, tutti gli aspetti della gestione della Casa di riposo: la questione del personale si aggiunge quindi a quella dei sistemi antifumo malfunzionanti che erano stati segnalati proprio pochi giorni prima del rovinoso incendio. L'impianto di rilevazioni fumi, sarebbe stato inattivo almeno dal gennaio 2022. Questo potrebbe aver contribuito a rendere ancora più drammatico il bilancio dell'incendio, che sarebbe partito dalla scintilla dell'accendino o dalle braci di un mozzicone acceso da Laura Blasek, l'86enne rimasta carbonizzata insieme alla compagna di camera della 605 Nadia Rossi, 69 anni.

Un solo operatore la notte per settanta anziani

Secondo quanto comunicato dal sindacato, nei 'nuclei' della struttura 'Casa Per Coniugi' "la prassi media delle presenze e' sempre: due operatori la mattina, due operatori il pomeriggio e un operatore la notte per 67-70 utenti". Eppure, secondo Proges, di dipendenti ce n'erano fin troppi. Ed e' per questo motivo che la societa' di gestione delle residenze sanitarie aveva avviato una procedura di licenziamento collettivo. L'organico aziendale nelle due strutture era composto da 271 dipendenti di cui 229 operai, 42 impiegati e un dipendente in distacco dal Comune di Milano". Il motivo? Il calo "d'ingresso degli utenti".

Il piano licenziamenti di Proges

In alternativa ai licenziamenti e in parallelo all'avvio della procedura di licenziamento, Proges aveva ipotizzato un accordo per un contratto di solidarieta', poi sottoscritto con Cgil, Cisl e Uil ed esteso a 200 lavoratori per un anno dall'11 aprile 2022. Proges - come segnalato dal Cub - aveva avviato "anche una procedura di licenziamenti, pari a 15 persone, su base volontaria, incentivati". A confermare quanto afferma la dipendente interpellata dall'AGI e' la relazione del Cub Sanita' in cui si legge: "Attualmente, ovvero a seguito del periodo Covid e causa i recenti tagli, la situazione e' spesso grave e allarmante".

Il Cub: "Andrebbe dichiarata una emergenza quotidiana"

Nel testo si legge che "a volte per assistere 17-18 utenti accade che vi sia un operatore la mattina o al pomeriggio che deve 'contare' su un piccolo "aiuto del referente Asa (ausiliario socio assistenziale) "perlopiu' 'con la pretesa di attuare l'ordinario Piano di lavoro, evitando di ricorrere ovvio al Piano di emergenza'". Per il Cub, "andrebbe apertamente dichiarata una emergenza quotidiana". La notte, un solo operatore deve garantire "almeno la sorveglianza, ed e' evidente che sulla movimentazione ospiti al bisogno non possa e non dovrebbe per legge agire da solo, col risultato che il piu' delle volte l'utenza non gode della necessaria assistenza in tale turno , con risultati e conseguenze anche sul piano del decubito".

Inoltre, i turni esposti, secondo il sindacato, sono "fittizi poiche' non considerano in concreto le assenze a vario titolo, quindi non solo le assenze/emergenze dell'ultima ora, ma anche le ferie, la malattia lunga, l'infortunio, la maternita', ecc. ecc. poi non sostituite", si legge ancora nel testo. Il sindacato denunciava la mancanza "26 operatori vari; possiamo solo immaginare che in via Panigarola la situazione possa essere se non sovrapponibile almeno molto simile".

Il gestore della Casa di riposo: "Addetti antincendi in servizio dal 3 luglio"

Erano in servizio dal 3 luglio i due addetti antincendi, uno a notte, presi dalla societa' cooperativa Pro.ges per fare i controlli all'interno della Rsa "Casa per coniugi" e la "Virgilio Ferrari". Lo comunica in una nota l'ente gestore delle due strutture comunali, tra cui, quella di via dei Cinquecento dove la notte tra il 6 e il 7 luglio e' divampato un incendio che ha causato la morte di sei anziani e l'intossicazione di altri 81. Sempre in merito alle misure compensative per ovviare al malfunzionamento dell'impianto di rilevazione fumi, in attesa di ripristino, Pro.ges "si e' attivata mettendo in essere misure interne straordinarie quali corsi antincendio supplementari per i propri operatori e istruzioni operative specifiche per fare fronte ad una situazione di oggettiva criticita' strutturale.  La necessita' di fare fronte a turnazioni estive e il prolungarsi della situazione descritta hanno infine spinto la societa' a dover ricorrere autonomamente a ulteriori due risorse esterne specializzate, che si alternavano a partire dalla data del 3 luglio".

Dalla societa' precisano poi che "durante la notte del 7 luglio un medico incaricato si trovava, come previsto dalla normativa vigente, in regime di reperibilita'. Come dichiarato negli scorsi giorni, inoltre, anche il personale presente all'interno della struttura, composto da un totale di 8 persone, risultava in linea con quanto previsto dalla normativa regionale relativa ai minutaggi e alle norme di sicurezza".

 

Carenza di personale anche nella struttura "gemella" in via Panigarola

Il persona dipendente denuncia inoltre  la situazione precaria di un'altra Rsa gestita dalla Cooperativa Sociale Servizi alla Persona Proges, in via Panigarola 14.

"Mi auguro che non si ripeta lo stesso errore", ha dichiarato ad Agi una dipendente. "Nella struttura qui vicino la situazione è terribile. Manca il materiale e la manutenzione è inesistente". Perfino "l'ascensore è rotto da anni", aggiunge.

E anche nella residenza di 7 piani per anziani di via Panigarola "manca il personale", aggiunge. "Non vogliamo rischiare la nostra vita per andare al lavoro". La dipendente a causa dell'inagibilità della residenza è stata trasferita, insieme ad alcuni colleghi, nella struttura vicina.

 

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