Ucraina: Destra stufa di Zelensky, ma Meloni "vuole" ancora la guerra

Meloni d'autunno/ Guerra in Ucraina, gli italiani non ne possono più. La premier però insiste: usa il conflitto per accreditare il suo potere presso Usa e Ue

Di Giuseppe Vatinno
Giorgia Meloni Parlamento EU
Politica

Ucraina, la destra è stufa di Zelensky e gli italiani pure. Solo Salvini può restituire fiducia all'elettorato 

Ci stiamo avviando verso il secondo anno di guerra in Ucraina e la situazione non accenna a migliorare. La situazione, anzi, si complica sempre di più e il malumore tra gli alleati aumenta. C’è la sensazione che il torto e la ragione non siano più così nettamente suddivisi e che Zelensky stia lavorando solo per sé stesso. Ricordiamo che quello che gli ucraini chiamano “Euromaidan” i russi chiamano “colpo di Stato” e la situazione non è così chiara come si vorrebbe far intendere.

Zelensky, poco prima della guerra stava per andare a processo per corruzione e non è che la situazione pare essere molto migliorata visto la recentissima destituzione del ministro della Difesa Reznikov proprio per lo stesso motivo.

Tra gli alleati si sta facendo sempre più strada l’ipotesi che la guerra sia sostanzialmente una “faccenda interna russa”, ipotesi accentuata del resto dal fatto che lo stesso Zelensky in famiglia parla il russo, come moltissimi ucraini.

Gli affari che intercorrevano poi tra il figlio di Joe Biden e Zelensky sull’energia, prima della guerra, non migliorano certo la situazione. Gli alleati stanno pagando un prezzo altissimo in termini di risorse e impegno militare, senza contare lo spauracchio di una Terza Guerra Mondiale nucleare a cui Zelensky pare particolarmente appassionato.

Il leader ucraino eletto incredibilmente in questo “mondo al contrario” perché interpretava da comico una serie Tv proprio il ruolo di Primo Ministro del suo Paese contro i russi ha tutto l’interesse a continuare una guerra cruenta che ha visto caduti da tutte e due le parti. Infatti, qualora finisse, il potere di Zelensky svanirebbe come neve al sole. Le sue fortune sono legate unicamente al proseguimento della guerra.

E veniamo ora al nostro governo che la sostiene. In realtà la guerra è voluta solo da Giorgia Meloni e non dalla coalizione di centro – destra. Infatti, la destra è stata sempre filo putiniana ed anche il Presidente del Consiglio lo era prima di prendere il potere un anno fa. Chi dimentica Matteo Salvini con la maglietta pro Putin nella Piazza Rossa a Mosca? Oppure l’amicizia fraterna tra Silvio Berlusconi e il leader russo? La Meloni si è furbamente presentata come garante della tenuta della sua coalizione presso i poteri forti mondiale e cioè gli USA e l’UE per accreditarsi.

Il suo potere, ugualmente a quello di Zelensky, durerà finché dura la guerra e impegnerà le scarse risorse economiche italiane in un conflitto che non è il nostro e che la gente non vuole, come ha riportato sorprendentemente la stessa Meloni per qualificarsi agli occhi dei potenti alleati.

Dopo la scomparsa di Silvio Berlusconi la bandiera della “resistenza” interna è passata unicamente nelle mani di Matteo Salvini che giocherà tutte le sue carte per rovesciare i rapporti di forza tra Lega e FdI in vista delle Europee del prossimo anno.

Infatti gli elettori del centro – destra sono particolarmente contrari al sostegno italiano all’Ucraina e-oltre a questo- sono delusi per l’appiattimento verso l’atlantismo che la premier ha mostrato nel tempo “tradendo” molte promesse elettorali a cominciare dalle accise sulla benzina che non sono state tolte e anzi il suo prezzo è aumentato, come le bollette.

Con gli italiani che non ce la fanno più ad arrivare a fine mese per l’inflazione alimentare è pericoloso chiedere ancora sacrifici economici per una guerra ingiusta e che non riguarda l’Italia. A questo punto solo Salvini può restituire fiducia al centro – destra e ai suoi elettori.

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