Affari di Genio

Quel cammino che nessuno t'insegna a scuola

Hanno un senso della vita diverso.

Non è l'effetto di un'alchimia artificiale, oppure di provvidenziali alambicchi della ragione. Sono proprio consapevoli di aver attraversato una soglia. 

Gli uomini e le donne, i ragazzi e le ragazze, che hanno affrontato un'aula della Soft Skills Academy, mutano la propria percezione della realtà. Intervistati a decine, confessano separatamente tutti le stesse sensazioni.

 "Come un senso di liberazione, di leggerezza" che comincia a pervaderli. Come se avessero avuto modo di potersi guardare allo specchio riuscendo a vedere di sé, quello che fino a poco prima era loro sfuggito. 

C'è anche una postilla di particolare significato che arriva soprattutto dal mondo femminile ma anche da quello maschile: chi è stato in aula ed ha figli a casa, dichiara di aver percepito un cambiamento nella relazione con loro. Come se essere approdati ad una maggiore coscienza di sé permettesse di essere non più solo in ascolto, ammesso lo fossero stati prima d'ora, ma anche di riuscire a interpretare in modo nuovo il ruolo del genitore.

 Tradotto: riescono in tanti a parlare di sé ai figli, raccontando i sogni, i desideri e le ambizioni professionali spesso accompagnate anche da paura e ansia. Venendo accolti nei propri bisogni dalla prole che abbia condiviso lo stesso percorso d'aula.

 Come se esplorare le proprie resistenze sul lavoro e nella vita, la paura dello stress, la resilienza, la capacità  di progettare, divenisse al contempo una modalità per esprimere se stessi e per declinare in modo compiuto e determinato quello che abbiamo sempre desiderato. 

Certo: a volte fa spavento. A volte sorprende, a volte lascia qualche traccia residuale di tremore. 

Perché alla base di ogni risultato o di una caduta c'è sempre il dolore. E la conseguente necessità di esplorare una condizione incognita. Il dolore diventa il modo più diretto per arrivare alla parte più profonda di sé. 

Da questa dimensione d'aula, giovani e meno giovani si cimentano con le competenze trasversali, ricomponendo ciascuno un mosaico lasciato a metà o comunque solo parzialmente realizzato. "Sono approdato a risultati inaspettati" la locuzione più comune, qualche mese più tardi aver seguito un'aula. "Ho fatto un salto inatteso".

Tra gli esempi più comuni:

Gestire la paura di un paziente in ospedale nel caso di un medico; oppure l'ansia di non riuscire a raggiungere il risultato da parte di un imprenditore; oppure ancora abbandonare uno stato professionale insoddisfacente per investire nel sogno di una vita.

 Accrescere le proprie competenze non significa migliorare solo delle qualità materiali, ma aggiungere ad esse un processo di consapevolezza personale che faccia da leva per qualunque scelta si decida d'intraprendere. 

L'Accademia delle competenze trasversali è una scuola professionale ma anche di vita. Somiglia molto alla strada. Dove si fanno incontri che ti portano a cambiare lentamente giorno dopo giorno. 

L'Abecedario delle competenze che a scuola non t'insegna nessuno, diventa il testo d'ateneo per laurearti nella vita. Sorridendo di te e dei tuoi limiti. Per volare, bisogna cadere. È importante saper cadere e sapere rialzarsi. Lo fanno in pochi, continuando a sorridere. 

 
Ecco l'intervista 👉 https://youtu.be/eszCZZ07iOk

Max Rigano