Arrivano al mercato del lavoro dopo un faticoso percorso universitario. Sono pieni di sogni. Sono inciampati, alcuni sono caduti, altri hanno fatto filotto. Dal liceo all'università senza neppure stropicciarsi. La vita sempre in discesa. 

Poi entrano in azienda, faticosamente conquistata dopo fecondi e complessi colloqui, e lo studente di ieri, conosce il professionista di oggi. E non lo riconosce più. Perché il mondo del lavoro non è quello che gli avevano raccontato. Ed eccellere nelle competenze della professione, non garantisce affatto il successo dato per scontato fino a poco prima. 

È in quelle circostanze che lo studente di ieri fa la conoscenza del professionista di oggi. In mano non ha più solo il pezzo di carta ed un pugno di sogni. Qualcuno infatti gli ha appena portato in dote la conoscenza delle competenze trasversali. Cioè la realtà del lavoro.  La gestione dello stress, la rabbia, la resilienza, la necessità  di lavorare in gruppo, anche con quel tipo che proprio non sopporti. Scopre la fatica di veder alzata ogni giorno l'asticella dei risultati. Il fatturato, la crescita del brand, il team building, la deviazione standard dai propri risultati attesi, la cancellazione di norme e regole. Osservare che ogni giorno si comincia e si finisce, si arriva e si riparte. Senza soluzione di continuità. Scopre soprattutto che all'università non l'avevano preparato a questa sofferenza, a questo doppio peso, a questo sogno ingombrato da scomodi compagni di viaggio. È per questo che alcuni anni fa è nato un luogo, un'accademia, una scuola di formazione per sostenere questo bisogno rilevato da tutti ma curato da nessuno. 

Non esiste azienda che non dichiari di avere valenti professionisti del tutto impreparati a gestire questa complessità che - nel tempo - diventa prima una leggera nevicata poi una valanga di problemi ed un intralcio al raggiungimento dei risultati. 

È questo il prologo, la premessa, della Soft Skills Academy, l'università delle competenze trasversali, dove cogliere le difficoltà  come opportunità, i dubbi come fertilizzante per fare crescere quel prato di sogni nascosto dentro ognuno ed in cui l'essere umano abbia modo di coltivare anche quella parte di sè poco incline a fare pace con le proprie fragilità. 

A Milano hanno cominciato a seminare Massimo De Donno e Chiara Savino. Poi le radici sono arrivate ovunque, lungo l'intero stivale nazionale. Sono nate agenzie in tutta italia, scuole che potremmo definire  in realtà spazi per le corde dell'anima. Luoghi in cui si coltiva il dubbio e il sogno, l'ansia e l'entusiasmo. Soprattutto s'impara a lavorare con gli altri. Insieme e in modo comune. Condiviso. Per arrivare, in cordata, là in cima. Sulla vetta di quei progetti, prima chiamati sogni. 

Max Rigano