Buonasanità
Ospedali, ecco chi sono gli "angeli di sala"
Sale operatorie vissute non solo come freddi meandri di "tagli organici", ma spesso come calorosi ambienti popolati da personale di verde vestito, che con turni impegnativi esprime quotidianamente la propria umanità e professionalità, nonostante la non sempre facile realtà sanitaria!
Medici e paramedici di sala che, regalando un attimo di conforto a chi è nella condizione di massima debolezza umana, rendono meno algido un lavoro che come tanti potrebbe risultare alla lunga meccanico e ripetitivo.
Non potendo e soprattutto non volendo rinnegare la mia didattica esperienza di sala operatoria, come dimenticare l'importanza di parole consolatorie spese al cospetto di pazienti che, in attesa di essere operati, esprimevano in pochi attimi tutta la loro angoscia, versando talora lacrime di umana paura e commozione?....
Come non ricordare il dispiacere provato nel non poter violare il rigido protocollo che vieta a parenti e amici di potersi introdurre nelle sale operatorie per poter accompagnare e consolare il proprio caro?.....
Pertanto, superato quel freddo varco, il paziente è completamente affidato alle cure di quel personale di sala che si occupa della preparazione chirurgica, senza trascurare l'aspetto profondamente emotivo! Spesso basta una stretta di mano e un sorriso fiducioso per consentire un più sereno passaggio verso quel tavolo operatorio, generatore di inevitabili ansie....
Prima dell'anestesia l'ultima immagine che si percepisce è quella degli occhi dei chirurghi, gli unici ad essere visibili attraverso la fitta bardatura che compone la divisa di sala operatoria. Occhi che in quei pochi istanti devono emanare sguardi significativi più di mille parole, nei quali poter cercare una fugace, ma intensa rassicurazione!
Sottofondi di musiche rilassanti nelle lunghe ore di lavoro in piedi al tavolo operatorio, ma ancor più utili ai pazienti per sentirsi rassicurati in ambienti da cui si scapperebbe volentieri....
Condividendo il padiglione operatorio con i chirurghi pediatri, nelle pause tra i vari interventi, era per me istintivo e naturale stringere manine infreddolite di bambini spaventati perché obbligatoriamente separati dalle proprie mamme, immediatamente prima di essere anestetizzati. Quante storielle inventate, carezze e bacini per asciugare quelle lacrime e per distrarli da quella inaspettata realtà così distante dai propri giochi!
Da non trascurare inoltre la delicata fase del risveglio dall'anestesia....attimi di smarrimento in cui ritorna nel paziente il contatto spesso sgradevole con la realtà e il dolore postoperatorio!
Dunque è fondamentale che riaprendo gli occhi l'operato trovi sorrisi che lo rassicurino per la non facile prova superata!
ANGELI DI SALA stanchi a fine turno....ma felici di essersi donati una volta di più!