Buonasanità

E se non di altro...di buona sanità si parla!

Giusi Urgesi

Anche in un campo controverso come quello della sanità capitano periodi di relativa tranquillità, per un caso coincidenti come adesso con le appena trascorse festività pasquali, in cui fortunatamente ed apparentemente non si parla pubblicamente di eventi negativi (tranne le morti in ospedale procurate presumibilmente da un'infermiera psicopatica priva di integrità mentale e dunque non rientrante nella normale condotta lavorativa)!
In tanto silenzio vuol dire allora che prevalgono gli episodi di BUONASANITÀ che solitamente non fanno notizia....
EVVIVA!
E se il governatore della regione Puglia Michele Emiliano non ha potuto per ora rispondere alla mia lettera, il mio blog, nonostante la fortunosa penuria di argomentazioni scottanti, va comunque avanti con il mio costante entusiasmo per la mia professione!
Non facile cominciare il mio turno di lavoro con le solite immutate problematiche....ma non resta che guardare il bicchiere mezzo pieno, nell'attesa che qualcosa cambi!
E allora di questo mio ennesimo turno, ottimisticamente mi pregio di mettere in rilievo solo i lati positivi!
Eccomi qui in una sede lavorativa che dista soltanto 7 minuti a piedi dalla mia abitazione, quando invece la maggiorparte dei colleghi fuorisede raggiunge il posto di lavoro dopo usuranti viaggi in macchina, talora rischiosi a causa della stanchezza sempre in agguato.
Mai dimenticherò un mio collega specializzando morto di incidente stradale per raggiungere in tutta fretta la sala operatoria dopo una chiamata notturna in reperibilità! Stanco dopo una giornata di lavoro al policlinico,  probabilmente un colpo di sonno letale fece il resto....
Ciao indimenticato Roberto!
E che dire dell'atmosfera familiare stabilita dopo anni di lavoro col personale tutto del mio PPIT!
Colleghi certamente sofferenti per le note problematiche lavorative, ma uniti e solidali più che mai nelle difficoltà.
Così come non posso non parlare del bellissimo rapporto umano instaurato con i pazienti del mio paese, siano essi occasionali o abitudinari, ormai considerati "di casa" per il PPIT!
Si perché alcuni, soprattutto anziani, pur conoscendo alla perfezione le proprie patologie ed essendo muniti a domicilio dei farmaci ad esse relativi, preferiscono per particolare affezione ad alcuni di noi e familiarità con l'ambiente recarsi nel nostro ospedale, dove nonostante le carenze penso si sentano protetti e a proprio agio!
Considerato che degli ambienti ospedalieri si parla spesso solo negativamente, direte....ma che posto è questo?
Ed io risponderò....è un PPIT (punto di primo intervento), dove per mia fortuna rimane ancora la DIMENSIONE UMANA DELLA MIA BELLISSIMA PROFESSIONE....e dal quale, nelle pause tra una prestazione medica e l'altra, vi ho scritto stasera!
Ah, se qualcuno in questo momento mi chiedesse cosa poter voler di più dalla vita, nella mia apparente follia risponderei....NULLA!
Anche questa è BUONASANITÀ....