Buonasanità
Trapianti d'organo, "chi dona vive 2 volte". I rapporti umani oltre l'ospedale
"Chi dona vive 2 volte". Al Teatro Piccinni a Bari premiato anche Affaritaliani.it. I trapianti d'organo e il delicato lavoro dei medici
"Chi dona vive 2 volte".... La bellissima manifestazione svoltasi il 16 febbraio nella splendida cornice del Teatro Piccinni di Bari, in favore e promozione dei trapianti d'organo!
Un tema delicato quanto di estrema importanza, considerate le vite che da un singolo donatore deceduto possono essere salvate!
Basta dare la propria adesione negli uffici anagrafe al momento della sottoscrizione o rinnovo della carta d'identità.
Il tutto con la sentita partecipazione di chirurghi, ematologi, nefrologi, specialisti della tipizzazione, paramedici, volontari, donatori, trapiantati, giornalisti e politici.
Particolarmente sottolineato il delicato lavoro umano che spetta al medico dal momento dell'individuazione dell'organo compatibile, alla riuscita tecnica dell'intervento, alla dimissione del paziente a cui il trapianto dà una seconda vita.
Ed è in seguito a questi passaggi non sempre facili e spesso dolorosi che si crea tra medici totalmente dediti alla loro "missione" e pazienti un clima famigliare nel quale maturano rapporti umani anche al di fuori delle mura ospedaliere!
Visibilmente emozionato nel suo intervento il Governatore Michele Emiliano, che ha sottolineato l'importanza del creare una rete sempre più efficiente tra donatori e centri trapianti.
Tanti i riconoscimenti alle famiglie che hanno dato l'autorizzazione all'espianto di organi di un figlio o di una persona cara deceduta, superando l'umana reticenza e trasformando in serenità quel dolore che troppe volte inaridisce, non fornendo spiegazione razionale del proprio esistere.
Perché la sofferenza, mai fine a se stessa, andrebbe cristianamente accettata e sempre elaborata in fin di bene!
Storie di solidarietà di chi da un dramma inimmaginabile ha tratto una opportunità di vita per tanti, troppi pazienti in attesa di un organo che salvi o cambi la loro esistenza.
La profonda testimonianza di fede di una mamma che anni fa ha perso un figlio in un maledetto incidente stradale.
Quella notte, ancor prima della terribile notizia, la donna racconta di aver avvertito una fitta di estrema intensità seguita da una pace indescrivibile....subito dopo la chiamata che nessuno vorrebbe mai ricevere, quella della morte del figlio!
Ecco, la fitta avvertita coincideva incredibilmente nei tempi col decesso del giovane.
Da qui, supportata dalla grande fede e dalla famiglia già impegnata in opere di volontariato, la decisione di donare gli organi perché quella morte inaccettabile di un giovane studioso e sportivo con tutta la vita davanti non risultasse inutile, ma servisse a creare nuove generazioni!
Un caso di amore e di fede che ha inevitabilmente creato grande commozione e coinvolgimento emotivo nei tanti presenti!
E che dire della saggezza autoironica maturata nel dolore di bambini trapiantati grazie alla donazione di organi o midollo osseo da parte degli stessi genitori, che hanno avuto la gioia di dar loro la vita per la seconda volta!
E ancora uno studente di fisica iscritto sin dall'epoca del liceo al registro dei donatori d'organo.....uno di quei giovani che in un mondo spesso votato all'effimero hanno capito quanto sia importante donare ancor prima che ricevere!
Grande la serenità trasmessa dai volti e dai racconti dei partecipanti, tutti armoniosamente insieme per una giusta causa, tutti in sintonia con un pubblico sicuramente arricchito da tanta grandezza scientifica ed umana.
Certamente in aumento le adesioni a donare i propri organi in caso di morte, ma ancora tante le opposizioni.
C'è dunque molto da fare soprattutto nell'informazione perché donare è un segno di grande civiltà oltre che d'amore sconfinato per il prossimo.
Abbandonando ogni forma di chiusura, sconfiggiamo insieme perplessità e dubbi che ci allontanano da quell'amore universale di cui dovremmo tutti sentirci parte integrante.
Solo rinunciando ad egoismi e personalismi legati alla transitoria materia umana, si può tentare di accettare più serenamente anche la propria morte....se questa può generar vita, dando senso al dolore e un degno seguito ad ognuno di noi!