Cronache dal mercato dell'arte
Farsetti Arte, nonostante il Covid le aste hanno tenuto
In attesa di dati consuntivi ufficiali che, verosimilmente, mostreranno un deciso “segno meno”, è possibile tracciare un bilancio delle aste di arte visiva in Italia. Se non come dati ufficiali, almeno come segnali, si può dire che le aste abbiano “tenuto”. Mentre le gallerie e le fiere, pur ricorrendo quando possibile al digitale, hanno subito in maniera inevitabile i vari blocchi delle presenze fisiche susseguitesi nel corso dell'anno, le auction house hanno mostrato migliori capacità di adattamento. C’è da dire, infatti, che nella maggior parte dei casi, già da anni la percentuale delle vendite in sala continuava a calare. In diverse maison, già prima della pandemia, si era ridotta a meno del 10%. Se un tempo la sala piena era condizione necessaria per il successo di una “battuta”, ormai da tempo le vendite in remoto hanno preso il sopravvento. Non solo, quindi, digitale, ma anche e-mail e chiamate telefoniche.
Interessante il comunicato stampa con cui Farsetti, la più nobile casa d’asta italiana, ha presentato il proprio report 2020. Il rapporto inizia così: “A causa dell’emergenza Covid-19, la Farsetti Arte, nel primo semestre 2020, ha potuto organizzare solo aste a tempo, svolte sulla sua piattaforma online; nonostante le difficoltà provocate dalla situazione di pandemia globale, sono stati raggiunti buoni risultati. Nel secondo semestre 2020, nonostante il perdurare dell’emergenza, si sono potute svolgere le aste live, sia di old masters e dipinti del XIX e XX secolo, sia di arte moderna e contemporanea”. In particolare, nell’ultima asta di arte moderna e contemporanea tenutasi l’11 e 12 dicembre scorsi, ci sono stati risultati clamorosi, come l’Ulisse di Alberto Savinio, olio su tela di cm. 60 x 81, aggiudicato a oltre 272.000 euro. Sempre Savinio, ha sfiorato i 200 mila euro con “Les anges batailleurs”, olio su tela del 1930 di cm. 80 x 100. A superare quota 100.000, anche un olio su tela del 1963 di Giuseppe Santomaso, senza titolo di cm. 116 x 89.
Tra gli artisti contemporanei in senso stretto, quelli cioè affacciatisi sul mercato dopo gli anni ‘2000, a dimostrazione della vitalità della casa d’asta anche in questo segmento, spicca il record assoluto registrato da Lorenzo Marini: oltre 16 mila euro con “Alphatype, 2020”, una tecnica mista su tela di un metro per un metro.