Caso Isoardi-Salvini, fortuna, coerenza e (poco) tatto
Non deve scandalizzare che il leader leghista sia fautore della famiglia tradizionale
Finisce la storia d’amore tra la conduttrice televisiva e modella Elisa Isoardi (36 anni) e Matteo Salvini (45 anni). Lo comunica la prima su Instagram pubblicando una foto di entrambi abbracciati a letto: lei sorride, lui dorme a busto scoperto. Il leader della Lega pare non apprezzare la scelta della ex: “Per educazione, carattere e rispetto non ho mai buttato in piazza la mia vita privata, non comincerò a farlo adesso, agli italiani non interessa”.
Sembra suscitare invida la libertà con cui due persone famose possono innamorarsi, andare a vivere insieme, lasciarsi senza troppi problemi. Ovvio: la felicità non c’entra, può essere di tutti. Ma la storia di Isoardi e Salvini è ben diversa da quella di quei loro coetanei (cosiddetta gente comune) che non si sposano ma convivono perché poi la eventuale separazione costerebbe troppo, dei padri separati che si riuniscono in associazioni e vivono in case comuni, o che addirittura finiscono per strada perché lo stipendio se ne va in notevole parte negli alimenti dati alla moglie. Persino, in alcuni casi, quelli che si verificano in famiglie povere, è - astrattamente, paradossalmente e teoricamente - legittimo il confronto con i matrimoni che finiscono con un femminicidio: se queste coppie fossero state ricche, l’epilogo in certi casi sarebbe forse stato diverso.
Non deve neppur scandalizzare il fatto che uno dei protagonisti di questa storia, Salvini, divorziato e con figli, è fautore di un Governo che vuole tutelare la famiglia tradizionale e ha istituito un ministero dedicato - guidato da Lorenzo Fontana -. Ciò perché l’azione di un politico, mutatis mutandis, è un po’ paragonabile a quella di un artista (vero, nel senso tradizionale del significato della parola): non è detto, anzi è alquanto raro, che ci sia perfetta coincidenza tra l’autore e l’opera. Certo, un minimo di coerenza non guasterebbe, ma la storia non è priva di politici cattolici, divorziati e con figli avuti da più donne, favorevoli alla famiglia tradizionale (si accolga il neologismo/parolaccia: i “catto-copulatori”…).
Dall’altra parte, con tutto il rispetto, si rifletta sull’opportunità e il grado di tatto (caratteristica rara) della Isoardi di mettere in piazza la vita privata propria e quella di un ministro della Repubblica (fotografato mentre dorme nudo sotto le lenzuola a lei abbracciato).
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