Lo sguardo libero

In una democrazia responsabile il cittadino sceglie chi decide

Di Ernesto Vergani

La funzione del capo dello Stato negli ultimi anni (fortunatamente) è andata oltre quella per cui fu pensata dai padri costituenti

Dall’elezione diretta dei rappresentanti nelle istituzioni al federalismo, meno mediazioni ci sono tra individuo e potere, meglio è

Gli incontri tra Governo e opposizioni sulla riforma delle istituzioni della nostra Repubblica evidenziano quanto il sistema politico necessiti di un adeguamento. In generale, meglio fare che no. È apprezzabile l’atteggiamento della premier Giorgia Meloni, che farà la sua proposta; un po’ meno quello della responsabile del Nazareno Elly Schlein (“Valuteremo”), seppur politicamente vantaggioso, visto che il Pd cresce nei sondaggi - tuttavia, è un fatto, se il solo esser leader di partito donna fa crescere il consenso, ciò la dice lunga sulla mentalità dell’elettorato.

I padri costituenti non potevano preconizzare il ruolo che in particolare negli ultimi anni ha avuto il presidente della Repubblica, la cui funzione è andata oltre quella di arbitro super partes, se è vero che il Governo Meloni è il primo dopo diversi a rispecchiare in modo diretto il risultato delle urne. Se non ci fosse al Quirinale un uomo saggio, coraggioso ed equilibrato come Sergio Mattarella, che cosa sarebbe successo/potrebbe succedere?

Un benchmark formidabile è rappresentato dal pensiero liberale – questo grande sconosciuto in un Paese catto/comunista come il nostro – secondo cui la democrazia è l’individuo: sacro, inviolabile, responsabile (“La Repubblica è di chi paga le tasse”, ha detto il presidente Mattarella), che grazie alla volontà e al merito può e deve essere messo nelle condizioni di eccellere per creare la ricchezza e la felicità propria e aiutare (con le tasse) i meno bravi e più sfortunati…  in un certo senso l’uguaglianza è un principio secondario della democrazia. A tale individuo è consona la vicinanza delle istituzioni, che esprime lui stesso - di qui concetti come l’elezione diretta dei suoi rappresentanti nelle istituzioni e del capo dello Stato, ma anche il federalismo. Meno mediazioni ci sono, meglio è.