Rocca sbrocca
"Vaccino, ecco perché dico di no": parla un luminare italiano in Florida
Vladimiro Giua, negli Usa da 30 anni e medico di fiducia del Consolato di Miami, racconta i motivi del suo 'no' al vaccino e l'importanza delle cure immediate
L'unica via per la lotta al Covid19 è il vaccino? Oppure ci sono delle cure alternative?
Esistono cure alternative al vaccino? Sì. Iniziando dall'idrossiclorochina che esiste da 60 anni la cui funzione è basicamente aumentare la permeabilità del capside virale allo zinco che non essendo degradabile eventualmente ucciderà la particella virale. L'idrossiclorochina e stata usata per decenni nella lotta di malattie autoimmunitarie come il lupus eritematoso sistemico, l'artrite rematoide e diverse forme di artriti reattive soprattutto nelle loro fasi iniziali. Il dettaglio più importante di tale terapia è la dose di somministrazione solitamente attorno ai 200-400-600 mg al giorno ovviamente sempre monitorando elettrocardiograficamente il “QTC” per evitare lo sviluppo di aritmie ventricolari, come il Torsades de pointes. Molti medici e ricercatori nello stato di New York hanno documentato l'efficacia di tale farmaco sia nella profilassi primaria che nel trattamento iniziale acuto del COVID-19. Tale dose però dovrebbe essere di 200 mg fino ad un massimo di 400 mg al giorno. Tuttavia negli studi effettuati hanno usato dosi che neanche un elefante potrebbe sopportare cioè di 2500 mg 2 volte al giorno che ovviamente causerebbero in qualsiasi persona possibili aritmie ventricolari. Quindi, a mio avviso, tali studi non sono stati fatti in maniera appropriata né sono stati mai ripetuti, in lavori di ricerca, con dosi consone ai correnti dosaggi utilizzati, o sono stati effettuati, senza successo, in fasi piu’ avanzate della malattia infettiva, dove di fatto si sa gia’ che non funzionerebbe, dovuta anche al rischio, in pazienti gia’ in uno stadio grave, spesso sofferenti di insufficienza respiratoria acuta, ARDS, acidosi lattica, di poter causare letali disritmie ventricolari. Purtroppo, sorprendentemente sono stati creduti dal mondo medico e scientifico globale dove i colleghi dissidenti sono stati soppressi nella loro scienza e coscienza. Idrossiclorochina e’ stata riconosciuta, cosi’ come spiegano colleghi nello stato di New York, estremamente efficace nelle fasi iniziali di coinvolgimento naso-faringeo e tracheobronchiale e non quando il paziente è già in una fase di coinvolgimento respiratorio grave. L'idrossiclorochina e’ stata usata efficacemente anche dal punto di vista profilattico a 200 mg il lunedì ed il venerdì, continuando tutti gli altri trattamenti profilattici che verranno qui sotto esposti. Un altro farmaco altamente riconosciuto efficace non solo nella prevenzione primaria ma anche nel trattamento iniziale e’ l’ ivermectina. E’ un farmaco antiparassitario studiato soprattutto in Argentina, dove hanno notato che il 100% dei partecipanti che lo prendeva, non sviluppo’ affatto tale infezione e dove pazienti infetti, nelle sue prime fasi, guarirebbero incredibilmente entro 48 ore. La prevenzione primaria, come tutti ben sanno, comprende la vitamina D3, Vitamina C, lo zinco, la melatonina, la lattoferrina, una alimentazione sana ed equilibrata. Inoltre il virus è termolabile e predilige ambienti acidi. Quindi suscettibile ai vapori acquei, ai cibi alcalini e probabilmente, sempre nelle fasi iniziali, al prendere un po’ di sole.... tanto negato dai lock downs!