Milano, 8 apr. (askanews) - Prende il via la 63esima edizione del Salone del Mobile. Al taglio del nastro, in rappresentanza del governo, il ministro delle Imprese, Adolfo Urso insieme alla presidente del Salone, Maria Porro, al numero uno di Federlegno, Claudio Feltrin, e alle istituzioni locali. Ma il convitato di pietra dell'edizione 2025 sono i dazi, che hanno dominato gli interventi e l'umore della manifestazione. Ne ha parlato il ministro dal palco chiedendo all'Europa misure choc, come la sospensione del green deal, ma di evitare una escalation che porterebbe a una guerra commerciale costosa. Lo hanno chiesto a gran voce Porro e Feltrin, che vedono il rischio di una gelata alla crescita registrata a inizio anno."Il Salone del Mobile deve essere il simbolo della nostra riscossa, di un'Italia che non molla", ha detto Urso all'inaugurazione. E girando tra i padiglioni e gli stand, affollati fin dal primo giorno, quello che balza all'occhio sono l'impegno e la ricerca degli oltre duemila espositori - il 38% dei quali dall'estero - che nei 169mila metri quadrati di superficie espositiva (andata completamente sold out), esporranno fino al 13 aprile le proprie idee sull'arredo e la casa del futuro, con un focus sulla luce in occasione della Biennale Euroluce, che conta oltre 300 brand."In un quadro geopolitico sempre più complesso, l'edizione 2025 del Salone del Mobile si annuncia cruciale per consolidare un vantaggio competitivo che richiede visione e coesione" ha affermato Maria Porro. "Noi siamo qui a lavorare e a fare quello che è nel nostro potere come Salone e come imprese: promuovere un anno di lavoro". Attualmente gli Stati Uniti sono il secondo mercato estero dopo la Francia per la filiera del legno-arredo, e il primo extra-europeo. "Queste aziende - ha concluso Porro - devono esser sostenute con forza, non lasciamole sole".