Coronavirus

Sui vaccini intesa con governo e regioni. 35mila medici di famiglia pronti

Scotti: "Pronti da subito nei loro studi, avendo dosi e con accordi regionali"

Vaccinazione Covid, Scotti: "Medici di famiglia pronti a vaccinare nei loro studi"

"Stimiamo che almeno 35mila medici di famiglia in tutta Italia sarebbero pronti ad effettuare le vaccinazioni anti-Covid nei propri studi partendo da subito: ciò, ovviamente, avendo a disposizione le dosi e sulla base di accordi regionali già presenti o che verranno a breve definiti". E' quanto ha dichiarato all'Ansa il segretario nazionale della Federazione italiana dei medici di medicina generale (Fimmg) Silvestro Scotti, a seguito del via libera al protocollo d'intesa tra governo, sindacati medici e Regioni, sulle modalità di partecipazione dei medici di base alla campagna vaccinale in corso.

Il Protocollo d'intesa, si legge nel documento, "definisce la cornice nazionale e le modalita' per il coinvolgimento dei medici di medicina generale nella campagna di vaccinazione nazionale anti COVID-19, che dovranno essere successivamente declinate a livello regionale". Viene condivisa la "necessita' che nell'ambito degli accordi a livello regionale sia individuata, sulla base delle indicazioni e delle priorita' definite dal Piano strategico vaccinale, la platea dei soggetti da sottoporre a vaccinazione da parte dei medici di medicina generale, in relazione alla fascia di eta', alle patologie, alle situazioni di cronicita', alla effettiva disponibilita' di vaccini, nonche' le modalita' logistiche/organizzative per la conservazione e la somministrazione del vaccino". L'intesa prevede inoltre che "l'approvvigionamento delle dosi di vaccino per ciascun medico di medicina generale dovra' avvenire in tempi certi e in quantita' tali da consentire ad ogni medico la possibilita' di garantire ai propri assistiti le somministrazioni del vaccino, coerentemente alle diverse fasi della campagna vaccinale ed ai relativi target di riferimento". Per "garantire l'aggiornamento, in tempo reale, dell'anagrafe vaccinale" verra' utilizzata la piattaforma della struttura commissariale "opportunamente integrata con quella ordinariamente utilizzata dai Medici di medicina generale che sono tenuti a registrare in tempo reale le vaccinazioni effettuate". Il protocollo indica altresi' che "laddove i profili organizzativi e logistici della vaccinazione anti Covid-19 da effettuarsi da parte dei medici di medicina generale non consentissero la vaccinazione presso gli studi, anche relativamente alla assenza di personale amministrativo e infermieristico, e' previsto l'intervento professionale dei medici di medicina generale presso i locali delle aziende sanitarie (centri vaccinali) a supporto o presso il domicilio del paziente, da regolarsi negli accordi regionali". La struttura del Commissario straordinario Covid-19, infine, "assicura la fornitura dei vaccini e dei materiali ausiliari e di consumo, secondo le modalita' che saranno individuate a livello regionale".